Come funziona il Bonus Facciate in caso di rifacimento dell’intonaco? A quanto ammonta? Quali requisiti prevede?
Non sono domande di poco conto. Soprattutto, sono domande che si pongono in molti. D’altronde, Il rifacimento dell’intonaco, specie se esterno, è uno degli interventi più richiesti: impatta sull’elemento maggiormente visibile di un edificio, determinando resa estetica e valore di quest’ultimo. E’ anche uno degli interventi che determina le maggiori ansie, visti i costi che comporta.
Per fortuna, proprio grazie al Bonus Facciate è possibile risparmiare cifre davvero elevate, tali da trasformare uno dei lavori più costosi in un intervento potenzialmente alla portata di tutti. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Come funziona il Bonus Facciate per il rifacimento dell’intonaco
il Bonus Facciate consente di recuperare e – in alcuni casi – risparmiare direttamente sui costi per il rinnovo e il restauro delle facciate. L’aliquota è pari al 60% dell’importo speso. Una percentuale sensibilmente più bassa rispetto a quella degli anni passati, ma che comporta un certo vantaggio. D’altronde, è solo di cinque punti inferiore a quella dell’ecobonus, bonus giudicato “generoso” dai più.
Per quanto concerne i meccanismi, non si segnalano differenze con gli anni passati, né con gli altri bonus. E’ possibile detrarre la somma spettante direttamente dall’IRPEF, spalmandola in dieci periodi di imposta.
In alternativa, si può cedere il diritto alla detrazione a terzi, magari all’impresa che realizza l’intervento, e ottenere un equivalente sconto in fattura. E’ inutile specificare quanto questo approccio sia preferito dai committenti. D’altronde, trasforma il recupero di denaro in risparmio immediato, allargando enormemente la platea di potenziali percettori.
Quali interventi copre il Bonus Facciate? In generale tutti, o quasi, gli interventi che riguardano le facciate. Ovvero…
● Sola pulitura e tinteggiatura delle strutture opache della facciata.
● Interventi su balconi, ornamenti e fregi.
● Rifacimento dell’intonaco esterno
Il requisito del 10% della superficie
Per quanto concerne il bonus facciate per il rifacimento dell’intonaco esterno è necessario soddisfare il famoso requisito del 10%. Ovvero, l’intervento deve coinvolgere il 10% delle superfici opache e influenti dal punto di vista termico.
Per inciso, il termine “opaco” sta a indicare tutte le superfici escluse le finestre (che sono per l’appunto trasparenti); mentre per “influenti dal punto di vista termico” sta a indicare la presenza di un impatto sull’efficienza energetica dell’edificio.
Di fatto l’intonaco, essendo una copertura, esercita o può esercitare una funzione isolante per l’intero fabbricato. Non a caso, è soggetto al valore della trasmittanza, che assume una importanza radicale soprattutto nelle opere finalizzate alla riqualificazione energetica.
Rifacimento intonaco nel centro storico
Relativamente all’accesso al bonus facciate per il rifacimento dell’intonaco, si segnala un timore diffuso: la presenza di limitazioni riguardanti il centro storico. In realtà, si tratta di un timore infondato. L’accesso al bonus per le opere riguardanti gli edifici siti nei centri storici non solo è consentito, ma è previsto esplicitamente dalla normativa.
E’ infondato anche il timore circa la necessità di richiedere autorizzazioni supplementari, a prescindere dall’accesso al bonus o meno. Tale necessità esiste, ma solo per interventi più invasivi o per edifici che ricoprono una importanza dal punto di vista artistico.
Altri tipi di intonaco e lavori inclusi nel bonus facciate
A dire il vero, il bonus facciate, relativamente al rifacimento dell’intonaco, copre alte casistiche. Il motivo è semplice: per intonaco esterno non si intende solo quello interamente visibile ma anche quello parzialmente visibile.
Stando a quanto comunicato dall’Agenzia delle Entrate, il bonus è disponibile anche per i lavori su:
● Facciate laterali dell’edificio, purché visibili almeno in parte dalla strada pubblica.
● Facciate posteriori, perché parte del perimetro degli edifici e visibili almeno in parte dalla strada pubblica.
● Facciate interne, purché anch’esse parzialmente visibili dalla strada pubblica.
Alcune di queste casistiche sono rare, e dunque segnalano un’attenzione particolare da parte del legislatore.
Bonus Facciate per rifacimento intonaco: i requisiti per accedere
L’accesso al Bonus Facciate, come a qualsiasi altra agevolazione fiscale, è normato da norme specifiche e spesso controintuitive. Il consiglio è dunque quello di approfondire, prima di commissionare un lavoro o di commettere errori grossolani. Non è un caso che, oltre ai requisiti già citati, ne esistano altri. Per esempio…
Le superfici, per poter essere comprese dall’agevolazione, devono essere visibili dalla strada, anche solo parzialmente.
Inoltre, i lavori devono riguardare edifici siti nelle zone A e B, ovvero in territori interessati da agglomerati urbani totalmente o parzialmente edificati (per almeno il 12,5%).
I bonifici con cui vengono pagati materiali e prestazioni, poi, devono essere “parlanti”. Ovvero, contenere dettagli che descrivono o almeno presentano il lavoro, nonché i riferimenti di legge relativi alle agevolazioni. Alcuni potrebbero trovare complicato realizzare bonifici di questo tipo, ma per fortuna molte banche mettono a disposizione dei moduli precompilati, dunque alla portata di tutti.
Per quanto concerne i beneficiari, essi devono detenere la proprietà dell’edificio o essere titolari di un diritto di godimento reale, quale può essere – per esempio – l’usufrutto. Tuttavia, possono richiedere l’agevolazione anche gli inquilini.
Inoltre, i beneficiari devono appartenere a una delle seguenti categorie.
● Persone fisiche
● Enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale
● Società semplici
● Associazioni tra professionisti
● Beneficiari di reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone o di capitali).
Come calcolare la superficie del 10% dell’intonaco
Vale la pena soffermarci sul requisito del 10%. In particolare, sui meccanismi di calcolo, che potrebbero non essere così intuitivi.
Il documento di riferimento è la circolare 2/E/2020 dell’Agenzia delle Entrate. Secondo tale circolare il 10% va calcolato sul totale della superficie complessiva disperdente, il che comprenderebbe pareti verticali, pavimenti, tetti e persino infissi. Ovviamente, nel conteggio va inclusa solo la superficie confinante l’esterno, con i vani freddi o il terreno.
Di contro, vanno escluse le parti della facciata ricoperte dalle piastrelle o da materiali che, di base, non sono compatibili con interventi impattanti dal punto di vista termico.
Insomma, la questione è abbastanza complicata. Il consiglio, dunque, è di fare riferimento a un tecnico, figura tra l’altro necessaria da un lato per l’esecuzione regolare dei lavori e dall’altro per rispettare le formalità che l’accesso al bonus facciate per rifacimento intonaco impone.
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