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bonus infissi e finestre 2022

Il bonus infissi e finestre per il 2022

A quanto ammonta il bonus infissi e finestre per i lavori svolti nel 2022? Quali sono i requisiti per accedervi? In che cosa consistono le procedure? Se lo chiedono coloro che intendono intervenire su questi elementi, per questioni di natura estetica o prettamente funzionale.

La questione è più complessa di quanto si possa immaginare, anche perché alcuni passaggi non sono affatto intuitivi. Tuttavia, le possibilità di risparmiare quantità ingenti di denaro sono reali. Da qui, la necessità di stilare una guida per illustrare le principali regole che normano il bonus infissi e consentire a ognuno di operare tutte le stime del caso.

Bonus infissi: che detrazione e benefici fiscali offre

La questione è controintuitiva per un motivo in particolare: non esiste un vero e proprio bonus infissi. O, per meglio dire, non esiste un programma di agevolazione fiscale esclusivamente dedicato agli interventi su infissi, finestre etc. Da questo punto di vista, si segnala una importante differenza rispetto ad altri bonus “finalizzati”, più circoscritti, come il bonus facciate o il bonus mobili.

Può sembrare uno svantaggio, ma non lo è. Di fatto, gli interventi su infissi e finestre possono essere inseriti all’interno di tre bonus. Sia chiaro, questi si escludono a vicenda (o si accede a uno o si accede all’altro) ma è una possibilità di scelta che va accolta con favore.

Nello specifico, ecco i bonus tra cui è possibile scegliere.

  • Bonus ristrutturazioni. E’ dedicato alle ristrutturazioni nel loro complesso. O, per meglio dire, agli interventi di manutenzione straordinaria, che coinvolgono elementi strutturali. Tra gli interventi ammessi figurano anche un paio che appartengono alla categoria della manutenzione ordinaria, in cui rientra la sostituzione di infissi e finestre. L’agevolazione corrisponde al 50% di quanto speso, da recuperare mediante detrazione IRPEF in dieci anni. Il tetto di spesa è fissato a 96mila euro.
  • Ecobonus. E’ dedicato agli interventi che determinano un miglioramento della classe energetica dell’edificio. A seconda degli interventi, la detrazione è pari al 50% o al 65%, con una ulteriore possibilità di aumento nel caso in cui si agisca sulle parti comuni di un condominio. Gli interventi sugli infissi e sulle finestre fanno parte della prima sotto-categoria, dunque consentono una detrazione del 50%. Il meccanismo è sempre lo stesso, ma il recupero avviene in cinque anni. Il tetto di spesa è fissato a 60mila euro.
  • Superbonus 110%. E’ dedicato agli interventi che più di ogni altro incidono sull’efficienza termica di un edificio: dunque installazione di caldaie a condensazione e cappotto termico. E’ necessario optare per almeno uno dei due interventi, a cui però si possono aggiungere alcuni lavori “secondari”. Tra questi figura proprio la sostituzione di infissi e finestre. Il recupero, sempre sottoposto al meccanismo di detrazione IRPEF, è pari al 110% di quanto speso e avviene in cinque anni. Non esiste un tetto di spesa.

Una precisazione importante: il recupero mediante detrazione IRPEF può essere sostituito dalla cessione del credito e conseguente sconto in fattura. In buona sostanza, si cede il diritto alla detrazione a terzi, magari l’impresa edile che realizza l’intervento, e si ottiene uno sconto immediato.

bonus infissi e finestre 2022 EdiliziAcrobatica

Perché è necessario fare presto

Il bonus infissi, o per meglio dire i bonus che possono comprendere gli interventi agli infissi (e alle finestre) vanno intesi come provvisori. Ogni legge di bilancio rischia di cambiare le carte in tavola, di modificare aliquote, limiti, requisiti e scadenze.

Certo, queste ultime paiono essere ancora lontane. Il bonus ristrutturazioni e l’ecobonus scadono il 31 dicembre 2024. Il superbonus 110% scade addirittura il 31 dicembre 2025.

Com’è già successo in passato, però, non si possono escludere colpi di mano, modifiche anche importanti alle norme attualmente in vigore. Questa semplice considerazione vale oggi più che mai, se si considera il nuovo corso che la politica italiana potrebbe prendere da qui a breve. Le elezioni imminenti daranno vita a una nuova maggioranza e porranno le basi per un nuovo governo, del quale non è ovviamente dato sapere l’orientamento in merito ai bonus fiscali (non ancora).

Il consiglio dunque è di battere il ferro finché è caldo, e di usufruire delle agevolazioni già quest’anno.

Da qui al 31 dicembre del 2022 le regole non cambieranno. Il 2023 potrebbe raccontare tutta un’altra storia.

Tipologie di lavori compresi nel bonus infissi

Nello specifico, quali lavori sono compresi nel bonus infissi, ovvero nei bonus che consentono di inserire gli interventi su infissi e finestre? Il range di lavori ammissibili cambia leggermente da un bonus all’altro. Stiamo parlando di dettagli, dunque, ma che possono facilmente fare la differenza tra l’accesso e il mancato accesso.

Vale però la pena partire dai punti in comune. Gli interventi devoni prevedono comunque la sostituzione degli infissi e delle finestre. Non sono ammessi rimaneggiamenti dell’esistente. Lo stesso dicasi per le nuove installazioni. Da questo punto di vista, appare palese l’indirizzo del legislatore, che con le agevolazioni intende favorire l’ammodernamento del patrimonio urbanistico italiano, di per sé molto vecchio. Se possibile, in senso “green”, in una prospettiva di risparmio energetico.

Ad ogni modo, ecco come si differenziano i lavori ammessi da un bonus all’altro.

  • Bonus ristrutturazioni. La libertà in questo caso è pressoché totale. La sostituzione non deve seguire requisiti specifici, anzi è possibile intervenire non solo sugli infissi e sulle finestre, ma anche persiane o serrande. Fermo restando il prerequisito della sostituzione, essa può avvenire senza cambiare materiali e caratteristiche intrinseche.
  • Ecobonus. Le limitazioni in questo caso sono più importanti. Soprattutto, sono numerosi, per cui rimandiamo comunque alle guide predisposte dall’Agenzia delle Entrate. Qui specifichiamo però che gli elementi devono vantare un’efficienza termica superiore alla media, e comunque in linea con i valori quelli riportati nell’allegato E del Decreto Requisiti (6 agosto 2020). I requisiti riguardano in particolare il valore della trasmittanza.
  • Superbonus 110%. Per quanto concerne le caratteristiche dei nuovi elementi, non si segnalano differenze rispetto all’ecobonus. Tuttavia, questo bonus aggiunge un ulteriore criterio. Stando all’interpello n. 524 del 2021, la superficie degli infissi post-intervento dev’essere uguale o inferiore a quella pre-intervento. Chiaramente, lo scopo è preservare l’efficienza energetica.

Requisiti per accedere al bonus infissi e spese ammesse

Per quanto concerne le spese ammesse troviamo quelle relative alla fornitura degli elementi, alla posa in opera e alle prestazioni professionali. Insomma, possono essere portate in detrazione tutte le spese che attengono in maniera stringente all’intervento.

Per quanto riguarda i requisiti, il discorso è molto complesso. Di base, è necessario:

  • Eseguire solo ed esclusivamente i lavori ammessi;
  • Realizzare gli interventi entro le scadenze imposte dalla legge;
  • Non superare il tetto di spesa;
  • Pagare mediante bonifico parlante;
  • Rispettare le procedure.

In realtà, la questione è molto complessa in quanto nell’espressione “lavori ammessi” vanno compresi tutti i requisiti tecnici che la normativa impone. Requisiti che riguardano ora i valori di trasmittanza, ora la congruità dei prezzi, ora entrambi. Da qui, la necessità di affidarsi a figure esperte, che sappiano destreggiarsi nel mare di condizioni che la normativa pone in essere.

Documenti richiesti e procedure da effettuare

La procedura prevede pochi passaggi ma è comunque complessa.

La fase più importante è l’invio della dichiarazione della sussistenza dei requisiti, che va effettuato entro 90 giorni dalla fine del lavori ed esclusivamente mediante il portale Enea. L’invio può essere effettuato in prima persona se l’intervento riguarda una singola unità immobiliare. Se riguarda un condominio, l’invio è a cura dell’amministratore.

Ovviamente, è possibile delegare questa importante formalità a un professionista. Anzi, è l’unica strada effettivamente percorribile, se non si vuole rischiare di sbagliare. Al termine della procedura si ottiene il codice CPID, che indica la pratica in modo univoco.

Tra i documenti da conservare vi sono:

  • La dichiarazione dell’installatore che attesta il rispetto dei requisiti;
  • La dichiarazione dei rispetto della congruità dei prezzi, redatta dal fornitore o dall’installatore stesso;
  • Eventuali schede tecniche dei prodotti;
  • Fatture di pagamento.

A tal proposito va specificato che le fatture devono essere pagate mediante bonifico parlante, ovvero una versione descrittiva del classico bonifico. Contiene, infatti, i riferimenti di leggi e altri dettagli importanti. Alcuni potrebbero trovare complesso compilare il bonifico parlante, ma per fortuna molte banche forniscono dei modelli precompilati.

A questo punto, la procedura si differenzia in base alle dinamiche di fruizione del bonus. Se si opta per la normale detrazione IRPEF, è necessario inviare tutta la documentazione al proprio commercialista, consulente fiscale o CAF, che procederà con l’applicazione delle detrazioni stesse (secondo i tempi stabiliti dalla legge). Se si opta per lo sconto in fattura/cessione del credito, questo passaggio può essere saltato.

Bonus ristrutturazioni, ecobonus, superbonus 110%: qual è l’abbinamento migliore?

Giunti fin qui, è lecito porsi la domanda: posto che un bonus infissi vero e proprio non esiste, quale dei tre bonus scegliere? Non è semplice rispondere, anche perché dipende dalle condizioni e dalle esigenze del singolo.

Per esempio…

Il bonus ristrutturazioni è utile se non si intende spendere molto e quindi prodursi in interventi complessi o acquistare elementi efficienti dal punto di vista energetico.

L’ecobonus è utile se si intende non solo cambiare gli infissi ma anche migliorare la tenuta energetica dell’edificio. Soprattutto, è utile se si avverte l’urgenza di recuperare prima possibile quanto speso. L’orizzonte temporale, infatti, è di soli 5 anni.

Il superbonus 110%, infine, è utile se lo scopo è intervenire radicalmente sull’efficienza energetica dell’edificio, anche a costo di realizzare lavori potenzialmente invasivi come l’installazione del cappotto termico. Inoltre, il superbonus 110% è perfetto anche per chi detiene un budget limitato (con lo sconto in fatture l’intervento è sostanzialmente gratis).

A chi rivolgersi

I discorsi sul bonus infissi, o per meglio dire sui bonus che permettono di includere gli interventi a infissi, finestre etc. non pongono in secondo piano dinamiche all’apparenza più ordinarie, come la scelta dell’impresa.

Anzi, al netto delle agevolazioni, un intervento può dirsi pienamente riuscito solo se eseguito da una impresa edile degna di questo nome.

Una impresa edile come EdiliziAcrobatica.

Noi di EdiliziAcrobatica vantiamo un’enorme esperienza in fatto di ristrutturazioni e quindi anche di sostituzione di infissi/finestre.

Siamo famosi per i lavori su corda, che ci permettono di rinunciare ai ponteggi e di conseguenza:

  • Eliminare una importante voce di costo e proporre ai nostri clienti prezzi migliori
  • Ridurre l’inquinamento acustico (come quello causato dal calpestio sulle tavole)
  • Ridurre l’inquinamento visivo (causato dalle impalcature stesse)

Garantiamo supporto in caso di accesso ai bonus e accettiamo il credito, applicando il relativo sconto in fattura.

Dunque, se stai pensando di cambiare infissi e finestre, che aspetti? Contattaci subito per un preventivo e un sopralluogo.

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