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Operaio di Ediliziacrobatica sul tetto del Duomo di Orvieto durante un intervento di insufflaggio

In Italia, la maggior parte degli edifici costruiti tra gli anni Cinquanta e i giorni nostri è caratterizzata da una particolarità di tipo costruttivo: le murature perimetrali, infatti, spesso sono state realizzate con una fila doppia di mattoni, separati da un’intercapedine d’aria. Questa intercapedine talvolta non presenta alcun isolamento o è debolmente isolata (con pannelli in fibra di vetro o in poliestere, ad esempio).

Molti condomini si ritrovano, quindi, a dover risolvere questa lacuna provvedendo all’isolamento termico dell’edificio. Per isolare un immobile sono due le tecniche utilizzabili: l’insufflaggio delle pareti oppure il cappotto termico. La scelta tra le due opzioni dipende da fattori tecnici ed economici ma l’obiettivo è identico: ottenere il massimo livello di efficienza energetica all’interno della struttura.

Cos’è l’insufflaggio, come funziona e quali sono i suoi vantaggi? Scopriamo le informazioni utili riguardo questo metodo per isolare gli edifici. 

Insufflaggio: come funziona isolare in intercapedine

L’insufflaggio è un intervento rientrante nelle attività di termotecnica utile per il riempimento dei vuoti nelle mura perimetrali esterne. Viene inserito del materiale isolante, molto spesso la schiuma espansa, all’interno dell’intercapedine al fine di creare un sistema in grado di proteggere termicamente l’abitazione. Questa tecnica di isolamento termico può essere svolta su tutti gli edifici, in particolare su strutture costruite tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta. 

Gli spazi vuoti tra le mura perimetrali possono contribuire alla coibentazione termica dell’immobile, sfruttando un elemento versatile quale l’aria, ma solo se questi spazi hanno uno spessore massimo pari a 3 cm di diametro. Riempiendo le intercapedini con materiali isolanti è possibile garantire massima protezione termica alla casa, attivando uno strato traspirante e in grado di ottimizzare i rendimenti energetici della struttura

Le operazioni di insufflaggio prevedono, in fase preliminare, la sigillatura di eventuali fori tra i cassonetti e l’intercapedine. Solo successivamente viene insufflato il materiale isolante all’interno del muro, mediante piccoli fori praticati a una distanza di circa un metro l’uno dall’altro.

I materiali utilizzati durante questo intervento sono, generalmente: 

  • la cellulosa;
  • l’EPS bianco in granuli, ovvero il polisiterne;
  • materiali di origine minerale come l’argilla espansa, la perlite o la fibra di vetro in noduli

Ognuno di questi materiali presenta diverse capacità isolanti, stabilità nel tempo e ha un costo preciso, per cui occorre valutare quale materiale sia il più indicato prima di procedere con l’intervento. 

Vantaggi e svantaggi dell’insufflaggio

La tecnica di insufflaggio delle intercapedini rappresenta una valida alternativa in caso si desideri isolare termicamente l’abitazione. I vantaggi di queste operazioni, che prevedono il riempimento dei vuoti con materiali ad alta efficienza termica, sono i seguenti:

  • eliminare il fenomeno della dispersione termica;
  • garantire massimo benessere termoigrometrico e ambientale;
  • raggiungere alti standard di efficienza energetica;
  • effettuare interventi di isolamento senza dover utilizzare ponteggi;
  • svolgere attività che non intaccano le facciate esterne;
  • accedere a una spesa ridotta rispetto alle operazioni utili per l’isolamento a cappotto;
  • risparmiare sul costo dell’energia, in modo immediato. 

Questo metodo risulta, inoltre, molto veloce, economico e semplice in quanto non occorre effettuare alcun intervento in muratura o eventuali demolizioni. Un altro vantaggio dell’insufflaggio riguarda la possibilità di usufruire della detrazione fiscale del 65%, nel caso in cui si rispettino determinati requisiti tecnici. 

Quali sono gli svantaggi dell’insufflaggio? Uno dei contro è l’invasività del cantiere, che interesserà ogni ambiente della casa. Un altro elemento da valutare prima di procedere con questo intervento riguarda il possibile tempo di ritorno dell’investimento, che in questo caso, così come la media del risparmio annuale, non è immediatamente calcolabile (a meno di non coinvolgere un perito in grado di effettuare una diagnosi energetica specifica). 

Un secondo svantaggio della tecnica di insufflaggio riguarda la possibilità che i ponti termici vengano accentuati, o che addirittura si generino laddove non erano presenti. L’isolamento delle intercapedini, infatti, crea una discontinuità all’interno della parete, la quale presenterà delle zone fortemente isolate e altre aree non protette. Queste ultime potrebbero trasformarsi in ponti termici, ovvero in aree in cui la concentrazione di calore e umidità è alta: esse sono responsabili delle dispersioni termiche. Trattasi di uno scenario prevedibile: pertanto, è bene affidarsi a un esperto per valutare i rischi di formazione o peggioramento dei ponti termici a seguito dell’insufflaggio. 

Insufflaggio delle pareti: quanti anni dura

Operaio di Ediliziacrobatica durante un intervento di insufflaggio del sottotetto al Duomo di Orvieto

Le performance isolanti ottenute mediante la tecnica dell’insufflaggio sono garantite per diversi decenni. La durata dell’intervento dipende dalla qualità con cui esso viene svolto e dalla tipologia di isolante utilizzato durante le operazioni. In generale, un intervento di insufflaggio pareti può durare tutta la vita in quanto non occorrerà ripeterlo per diversi decenni. 

Quanto costa l’insufflaggio al mq?

Il costo dell’intervento di insufflaggio varia a seconda di determinati fattori:

  • se le intercapedini sono di grandi o di piccole dimensioni. In caso di intercapedini di grandi dimensioni, vengono utilizzati materiali isolanti secchi come la fibra di legno o l’argilla espansa, che hanno un costo differente rispetto ai materiali impiegati in caso di intercapedini di piccole o medie dimensioni;
  • se le superfici presentano macchie, segni di umidità o di muffa. In questo caso, il materiale da utilizzare è la perlite o la lana minerale. Materiali meno sensibili all’acqua ma più costosi;
  • la vastità delle aree da insufflare;
  • l’esperienza dei tecnici incaricati e le attrezzature impiegate. 

Quando si può fare l’insufflaggio?

Un intervento di insufflaggio può essere svolto sia lungo le pareti perimetrali esterne che interne. Trattandosi di un’operazione utile alla coibentazione delle superfici opache verticali della casa, questo intervento può essere eseguito dall’interno nei casi in cui l’abitazione dovrà essere successivamente imbiancata. Qualora, invece, l’edificio deve subire un intervento di tinteggiatura esterna, è preferibile effettuare l’insufflaggio delle pareti all’esterno (prima della tinteggiatura). 

L’insufflaggio può essere eseguito sia all’interno di una casa abitata, sia in fase di ristrutturazione. In questo secondo caso, le operazioni risulteranno più veloci, semplici e meno scomode. Ma è ugualmente possibile svolgere l’operazione in caso l’immobile sia abitato: in questi scenari, spesso vengono utilizzati i balconi per l’esecuzione delle attività.

Oltre alle operazioni svolte lungo le pareti, è possibile prevedere un intervento di insufflaggio di sottotetti, soprattutto nei casi di pavimento discontinuo. L’obiettivo delle lavorazioni è quello di riempire i vuoti e garantire una buona capacità di isolamento termico al sottotetto

Coinvolgere un’impresa specializzata è fortemente consigliato, in quanto sono diverse le considerazioni pratiche e tecniche da effettuare: EdiliziAcrobatica è un partner serio e autorevole cui fare riferimento per interventi di insufflaggio pareti. Contattaci per un preventivo!

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