Un esercizio commerciale, essendo frequentato da un elevato numero di persone, deve assicurare una perfetta igiene per poter scongiurare l’eventuale diffusione di virus e agenti patogeni. La sanificazione negozi risulta essere una pratica fondamentale per qualsiasi esercizio commerciale, utile per garantire massima sicurezza alle persone e salubrità agli ambienti.
La crescente attenzione rispetto la tematica dell’igiene spinge sempre più negozi a effettuare accurate operazioni di sanificazione. Un locale pulito e sanificato contribuisce ad aumentare la fiducia del cliente, che si sentirà tutelato e sicuro all’interno degli spazi commerciali.
Ma in cosa consiste la sanificazione dei negozi, quali sono le fasi e i costi, quando è obbligatorio svolgerla? Scopriamo di più.
Cos’è la sanificazione nei negozi
Per sanificazione si intendono le operazioni di pulizia e disinfezione che hanno come obiettivo quello di rendere gli spazi, siano essi privati, professionali o commerciali, maggiormente sani e salubri. Il processo di sanificazione viene svolto con lo scopo di eliminare batteri, virus e altri microrganismi patogeni che possono trovarsi all’interno degli ambienti, lungo le superfici o sui macchinari.
Mentre la classica operazione di pulizia ordinaria prevede la sola rimozione dello sporco visibile, la sanificazione interviene a livello microscopico, assicurando un livello igienico più profondo. La sanificazione dei negozi, obbligatoria in determinate circostante, si suddivide in diverse fasi che comprendono la pulizia, la disinfezione, il risciacquo e la sanificazione dell’aria e delle superfici.
Quando diventa obbligatorio sanificare il negozio
Le procedure di sanificazione del negozio diventano obbligatorie in tutte le situazioni in cui vi è un concreto rischio per la salute delle persone. Le autorità sanitarie, durante le epidemie o le pandemie, emettono specifiche linee guida e impongono dei requisiti obbligatori per la sanificazione periodica e frequente degli spazi ad alto traffico.
La sanificazione è obbligatoria soprattutto quando:
- avvengono incidenti o in caso di eventi che aumentano il rischio di diffusione di microrganismi patogeni. Ad esempio, nel momento in cui viene eseguita una disinfestazione (da animali come piccioni, topi o insetti), o quando vengono dispersi dei rifiuti in modo non consono;
- vi è il sospetto di contagio da virus come il Coronavirus o altri. Quando un cliente o un dipendente mostra sintomi compatibili con un virus scatta l’obbligo di sanificazione negozi (ecco cosa successe nel 2021) per gli spazi frequentati da quella persona;
- termina un periodo di chiusura prolungato. Qualora il negozio sia rimasto chiuso per più di 10 giorni, è obbligatorio sanificare gli ambienti prima della riapertura.
Le linee guida, fornite dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, fanno riferimento a diverse disposizioni ministeriali:
- Decreto Ministeriale n. 274 del 7 luglio 1997, la principale norma italiana che disciplina le attività di pulizia, disinfezione, disinfestazione, derattizzazione e sanificazione. Tale decreto definisce i requisiti che devono essere soddisfatti dalle imprese specializzate e quali sono le procedure per l’esecuzione delle suddette attività;
- Decreto MISE n. 104 del 2020. Questo decreto, emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico, prevede l’obbligo di sanificazione per esercizi commerciali al dettaglio, all’ingrosso e per attività che somministrano bevande e alimenti. Definisce le procedure di sanificazione da eseguire;
- Circolare del Ministero della Salute n. 17644 del 22 maggio 2020. Questa circolare fornisce indicazioni specifiche per la sanificazione degli ambienti di lavoro. Tali indicazioni integrano le disposizioni contenute nel Decreto MISE 104/2020, specificando le procedure da eseguire per la sanificazione ambientale in relazione al Coronavirus.
Fasi della sanificazione di un negozio
Le procedure da attuare per la sanificazione dei negozi sono essenzialmente sei:
- pulizia accurata delle superfici, che vengono igienizzate utilizzando acqua e detergenti disinfettanti specifici per la sanificazione. I detergenti impiegati rimuovono lo sporco visibile e i microrganismi patogeni;
- disinfezione delle superfici con prodotti a base di alcol, cloro o perossido di idrogeno, capaci di eliminare virus e batteri;
- risciacquo delle superfici con acqua pulita e rimozione di eventuali residui di disinfettante;
- sanificazione dell’aria mediante l’impiego di prodotti specifici nebulizzati. Questi prodotti rimuovono qualsiasi microrganismo presente nell’aria e ne prevengono la diffusione;
- sanificazione delle attrezzature o dei macchinari presenti all’interno del negozio, eseguita utilizzando particolari prodotti o metodologie di pulizia a vapore;
- verifica, controllo e documentazione. Durante questo passaggio, il personale qualificato si occupa di verificare la correttezza dell’intervento, eseguendo test dedicati. Al termine del processo viene realizzato un dossier relativo all’operazione, contenente le schede tecniche dei prodotti utilizzati, il registro delle attività svolte ed eventuali certificazioni rilasciate dall’impresa che ha svolto il processo.
Solo effettuando le procedure nell’ordine prestabilito è possibile ottenere una superficie e un locale correttamente sanitizzati. I prodotti impiegati durante la sanificazione dei negozi rientrano nella categoria dei disinfettanti e sono composti da etanolo, ipoclorito di sodio o perossido di idrogeno.
Un’ottima alternativa è rappresentata dalla sanificazione con ozono, elemento che non rilascia residui chimici, risulta innocuo per l’essere umano ed è particolarmente efficiente a livello igienico e sanitario. Lo svantaggio della sanificazione con ozono è il costo piuttosto alto.
La sanificazione periodica e le potenziali sanzioni
Gli esercizi commerciali al dettaglio e all’ingrosso, così come le attività di somministrazione di bevande e alimenti, sono tenute a svolgere interventi periodici di sanificazione per prevenire la diffusione di germi, batteri e microrganismi patogeni. La frequenza della sanificazione periodica varia a seconda della tipologia di attività commerciale, del flusso dei clienti e della percentuale di rischio di contagio.
Se l’attività commerciale non si adegua a quanto stabilito dalla normativa in merito alla sanificazione periodica, essa può incorrere in sanzioni di natura amministrativa e penale.
L’ammontare della sanzione può variare sulla base della gravità della violazione, se ad esempio il negozio non effettua le procedure di sanificazione per una o più di una volta consecutivamente, e in base al rischio di contagio. Le sanzioni possono scattare anche quando l’intervento di sanificazione non viene svolto correttamente.
Per evitare di incorrere in sanzioni, è fondamentale:
- rispettare le normative vigenti in materia di sanificazione negozi;
- affidare le procedure a un’impresa specializzata;
- conservare la documentazione relativa all’intervento.
Quanto costa la sanificazione dei negozi?
Il costo di un intervento di sanificazione negozi può variare anche considerevolmente, sulla base di determinati fattori:
- dimensione del negozio;
- tipologia di sanificazione da eseguire;
- attrezzature necessarie;
- prodotti, disinfettanti e detergenti utilizzati.
Generalmente, la spesa per le operazioni di sanificazione di un negozio di 100 mq si aggira intorno ai 100/200 euro. Quando la sanificazione viene svolta con ozono, la spesa può arrivare a 400 euro circa.
A chi puoi rivolgerti per sanificare il negozio?
Per svolgere un intervento efficace di sanificazione per il tuo negozio, ricorda di affidarti sempre a un’impresa esperta, capace di seguire ogni step operativo con la massima attenzione. Un’impresa competente che dispone di personale qualificato e delle attrezzature adatte a garantire un risultato eccellente.
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