La canna fumaria è un elemento imprescindibile per gli edifici che contengono un qualsiasi dispositivo capace di produrre fumi. La canna fumaria può essere interna ed esterna, pensata per questo o per quel dispositivo. Si segnala dunque una certa varietà, cui è bene dare conto in una prospettiva di sicurezza e di rispetto della legge.
Ne parliamo qui, descrivendo le differenze tra la canna fumaria interna ed esterna, fornendo qualche informazione sul meccanismo di funzionamento, introducendo lo spinoso tema dei costi. Infine, offriremo qualche consiglio per scegliere la migliore canna fumaria.
Cosa si intende per canna fumaria
La canna fumaria è un dispositivo che permette di espellere i fumi della combustione prodotti da dispositivi di vario genere, dalla caldaia alla stufa a pellet, dai camini agli appartenenti a gas.
La canna fumaria è tecnicamente un condotto attraverso cui passano i prodotti della combustione. E’ inserito in un sistema di evacuazione, che comprende anche:
● Il canale da fumo, che trasporta il suddetto fumo dal dispositivo alla canna fumaria;
● Il comignolo, posto al termine della canna fumaria, deputato all’espulsione dei fumi nell’aria.
Il meccanismo di funzionamento della canna fumaria, tanto interna quanto esterna, è molto semplice e fa affidamento a un principio della fisica molto conosciuto: ovvero quello secondo cui l’aria calda tende a salire. Questo dovrebbe bastare a favorire il moto ascensionale dei fumi, ma non a garantire sicurezza ed efficienza. Una parte dei fumi permarrebbe nel condotto e rischierebbe di invadere i locali.
Ecco dunque che il moto dei fumi viene favorito dall’apertura di un canale “pulito”. I fumi, che hanno una densità bassa, entrano in contatto con l’aria normale, che è più fredda e quindi ha una densità più alta. Il risultato è che i primi vengono spinti in alto dalla seconda, percorrendo in maniera agevole tutta la canna e assicurando un buon tiraggio.
>> Cos’è e Come Migliorare il Tiraggio della Canna Fumaria <<
La differenza tra canna fumaria interna ed esterna
La differenza più lampante è ovviamente l’ubicazione. La canna fumaria interna è installata all’interno della muratura, mentre quella esterna viene installata fuori dall’abitazione. Questo pone in essere una necessità ulteriore: la coibentazione della canna. Il contatto con temperature basse, o anche solo con quelle ambiente, potrebbe creare squilibri in termini di densità e impattare negativamente sul moto dei fumi. In linea di massima, le canne esterne vengono isolate con la lana di roccia o materiali equivalenti.
Costruire una canna fumaria esterna costa potenzialmente molto di più, anche perché è necessario ottenere dei permessi onerosi. Inoltre, potrebbe incidere negativamente sul profilo dell’immobile. Spesso, però, è l’unica soluzione percorribile. Per esempio, nei condomini che non prevedono degli spazi per le canne fumarie e che quindi possono porre ostacoli insormontabili (es. travi) all’installazione interna.
La normativa sulle canne fumarie interne
La normativa sulle canne fumarie è molto complessa e articolata. Stabilisce parametri fondamentali, come per esempio l’altezza. Questi cambiano in base alla tipologia di combustibile e al tipo di apparecchio che ne fa uso. Ecco una panoramica delle normative.
● Camino a legna. La normativa di riferimento è di tipo comunitario, ovvero la UNI EN 13384-1:2019.
● Stufe a pellet. Le normative di riferimento in questo caso sono addirittura tre: la UNI 10683 e relativa integrazione; il Decreto Legislativo del 3 aprile 2016 e la UNI EN 13501-1, che però parla dell’evacuazione dei fiumi.
● Apparecchi a gas generici. In questo caso ci si riferisce alla direttiva 2009/125/CE, alla legge n.1083 del 1971, al decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 30 settembre 2015.
● Caldaia a condensazione. La normativa più importante è la legge n. 90 del 2013, che sancisce l’obbligatorietà dello sbocco sopra all’edificio. La manutenzione è invece regolata dalla UNI 10389/2009 e dal decreto del Presidente della Repubblica n.71 del 2013.
Vale la pena soffermarsi proprio sulla normativa relativa alle canne fumarie per le caldaie a condensazione, che sono tra gli impianti più richiesti al momento. Per quanto riguarda le distanze, le normative impongono i seguenti valori minimi:
● 2,1 metri dal suolo, se il comignolo si trova di fronte a strade pubbliche
● 30 centimetri da finestre apribili, prese d’aria, sistemi di ventilazione
● 7,5 centimetri da grondaie,, tubi di scarico, tubi del terreno,
● 30 centimetri dal tetto o dal balcone,
● 30 centimetri al di sopra della pendenza del tetto, se la canna è verticale.
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Quanto costa una canna fumaria interna?
La domanda è più che legittima, visti gli obblighi imposti dalla legge. Ovviamente, i costi sono variabili. I fattori che incidono sono:
● Dimensione. Ovviamente, canne più lunghe costano di più.
● Materiali. I materiali più performanti, come l’acciaio, impongono una spesa maggiore. Quelli più ordinari, come le varie plastiche, consentono di risparmiare parecchio.
● Manodopera. Ovviamente, la posa ha il suo costo, sebbene venga di norma realizzata in poche ore.
● Approccio del produttore e dell’installatore. Si segnala infine una certa variabilità (anche a parità di condizioni) dovuta alle esigenze alle scelte dell’impresa che produce le componenti e dell’impresa che installa.
Ad ogni modo, per una buona canna fumaria interna, chiamata a servire un appartamento indipendente, è raro pagare meno di 1000 euro.
Per approfondire leggi l’articolo: Quanto Costa una Canna Fumaria e la Sua Installazione?
Canne fumarie per stufe, camini e caldaie. Ecco come scegliere
Decidere materiali, componenti e dimensioni delle canne fumarie è molto complesso, e certamente va oltre le competenze del singolo, dei non addetti ai lavori. L’unico consiglio che può essere perseguito con una certa efficacia consiste nel fare affidamento alle persone giuste. Ovvero, scegliere l’impresa edile con cognizione di causa, verificando anzitempo l’approccio che adotta nella gestione del cliente. Un approccio che deve essere franco, cristallino, teso alla efficace trasmissione delle informazioni.
Ciò vale per tutte le tipologie di canne fumarie, interne ed esterne, per camini, per stufe e per caldaie. E non potrebbe essere altrimenti: come abbiamo visto, ciascuna di queste tipologie fa riferimento a impianti normativi parzialmente diversi, e ad altrettanto diversi obblighi.
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