Comprendere quale sia la normativa canne fumarie da tenere in considerazione per valutare il proprio impianto di scarico dei fumi non è semplice.
Le normative che regolamentano le canne fumarie sono diverse, e variano in base a diversi parametri come, ad esempio, il tipo di combustibile bruciato all’interno dell’impianto di riscaldamento.
Dal momento che l’inverno è alle porte e che nella maggior parte di Italia il bel tempo ha lasciato spazio al freddo, noi di EdiliziAcrobatica abbiamo deciso di scrivere questo articolo per aiutarti a districarti nel labirinto delle leggi e delle normative relative alle canne fumarie. Queste normative regolano sia la nuova installazione che interventi di ripristino o manutenzione come l’intubamento e proprio per questo motivo è fondamentale capirne per lo meno i punti fondamentali.
Prima di cominciare ad analizzare nello specifico la normativa canne fumarie vogliamo spiegare che cosa sia una canna fumaria.
La canna fumaria è una parte del sistema di evacuazione dei fumi, ovvero di quel sistema che espelle all’esterno di un’abitazione, o di un edificio, i prodotti di scarto della combustione.
Questo sistema di evacuazione è composto da:
- il canale da fumo, ovvero il condotto che collega la stufa o il caminetto alla canna fumaria;
- la canna fumaria;
- il comignolo.
Dopo questa piccola premessa sulle parti che compongono il sistema di evacuazione dei fumi possiamo addentrarci nello specifico analizzando le varie norme relative alle canne fumarie.
Canna fumaria: cosa sapere riguardo la Normativa
La prima distinzione da fare per comprendere quale sia la normativa canne fumarie di riferimento in base al proprio impianto di riscaldamento è quella che prende in considerazione il tipo di combustibile che alimenta l’intero impianto.
Ad esempio, la normativa canne fumarie che regolamenta gli impianti alimentati con legna o con altri biocombustibili solidi è la UNI 10683.
Questa normativa definisce i requisiti di verifica, installazione e manutenzione degli impianti di riscaldamento a biomassa e quindi, anche delle canne fumarie.
La UNI 10683 impone un sistema di evacuazione dei fumi che permetta un’adeguata dispersione dei prodotti della combustione nell’atmosfera. Per questo motivo dal 2013 la normativa vieta l’installazione di canne fumarie e di condotti a parete, imponendo lo scarico dei fumi a tetto.
Nonostante per la maggior parte delle canne fumarie sia obbligatorio scaricare verso il cielo, per poter assicurare la dispersione dei fumi , esistono delle deroghe che permettono installare una nuova canna fumaria in una posizione diversa dalla sommità del tetto.
Queste deroghe sono relative a:
- canne fumarie a condensazione;
- canne fumarie collettive o a scarico a parete preesistenti;
- l’installazione da effettuare su edifici storici o sottoposti a norme di tutela;
- l’installazione di sistemi ibridi, come quelli costituiti da caldaie + pompe di calore.
Normativa canne fumarie a gas: cosa cambia con le caldaie a condensazione?
La normativa che regola le caratteristiche delle canne fumarie a gas, invece, varia in base alla loro portata termica.
In questo articolo ci concentreremo sulle canne fumarie di portata termica < 35 kw, ovvero gli impianti a gas di uso domestico.
Nella maggior parte delle caldaie lo scarico dei fumi passa orizzontalmente, attraverso la parete su cui è installata la caldaia, a meno che la caldaia non sia posizionata in un luogo diverso dal muro; a quel punto la canna fumaria dovrà per forza uscire dal tetto.
Poichè i gas che escono dalla canna fumaria sono potenzialmente tossici è fondamentale che nell’installazione della caldaia si rispettino determinate distanze. Nello specifico:
- 2,1 m al di sopra del livello del suolo, se lo sbocco si trova di fronte a strade pubbliche;
- a 30 cm di distanza da qualsiasi lato di finestre apribili, prese d’arie o aperture di ventilazione;
- 75 mm al di sotto di grondaie, tubi di scarico e tubi del terreno;
- 30 cm da terra, dal tetto o dal balcone;
- 30 cm sopra alla pendenza del tetto, per le canne fumarie verticali.
Cosa verificare prima dell’installazione?
Prima di procedere con l’acquisto della stufa,della caldaia o del caminetto è sempre fondamentale richiedere un sopralluogo per valutare la fattibilità dell’installazione.
Durante questo sopralluogo l’installatore dovrà:
- verificare l’idoneità del luogo in cui si andrà ad effettuare l’installazione;
- controllare se siano installati anche altri apparecchi, per assicurarsi che l’installazione sia a norma di legge;
- assicurarsi che la posizione del generatore di calore renda possibili le principali attività di caricamento del combustibile;
- verificare la presenza e l’idoneità di un sistema di evacuazione dei fiumi, oppure la necessità di risanamento della canna fumaria.
Altezza della Canna fumaria
Richiedere un sopralluogo, inoltre, ti permetterà di valutare anche quale sia l’altezza della canna fumaria corretta in base all’impianto di riscaldamento a tua disposizione e alla struttura della copertura del tuo edificio.
Come abbiamo già accennato, infatti, la normativa riguardo alle canne fumarie segue norme dettate dalla tipologia di apparecchio e di combustibile che viene utilizzato per alimentare l’impianto di riscaldamento e quindi, per poter comprendere quale sia l’altezza giusta per la propria canna fumaria è necessario rivolgersi a dei professionisti dell’installazione.
Solitamente, comunque, l’altezza ottimale per una canna fumaria è di 50/100 cm rispetto al colmo del tetto.
Sarà quindi il grado di inclinazione del tetto, quindi, che andrà a determinare in primo luogo la distanza tra l’asse del colmo del tetto e il camino e, di conseguenza l’altezza della canna fumaria.
In questo piccolo schema riportiamo le altezze più comuni delle canne fumarie, in relazione all’inclinazione del tetto:
Inclinazione del tetto | Distanza tra l’asse del colmo del tetto e il camino | Altezza minima dello sbocco della canna fumaria dal tetto |
15° | 185 cm | 100 cm |
30° | 150 cm | 120 cm |
45° | 130 cm | 200 cm |
60° | 120 cm | 260 cm |
Queste, in ogni caso, sono indicazioni generiche. L’altezza della canna fumaria, infatti, oltre che dalle norme nazionali e internazionali è regolata anche dal regolamento edilizio del Comune in cui si trova l’immobile.
Sarà quindi compito dell’installatore informarsi presso il comune di pertinenza per portare a termine un intervento adeguato e a norma di legge.
L’installazione di canna fumaria in condominio.
Per quanto riguarda l’installazione di una canna fumaria in condominio i parametri da rispettare a livello di normativa sono principalmente le distanze.
Dato che la canna fumaria è un impianto che genera una potenziale pericolosità è fondamentale che, soprattutto per l’installazione in condominio, vengano rispettate le distanze di sicurezza rispetto alle proprietà altrui.
Per fare questo è fondamentale consultare il regolamento edilizio comunale. In mancanza di disposizioni comunali vanno rispettate le distanze stabilite nell’articolo 890 del codice civile, ovvero tre metri.
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Tipologia di apparecchio
Come abbiamo già ripetuto più volte la normativa che regolamenta i parametri da seguire per l’installazione delle canne fumarie viene determinata in base al tipo di combustibile che viene utilizzato e alla tipologia di apparecchio. Andiamo quindi a scoprire quali sono le normative che regolano i principali impianti di riscaldamento:
- Camino a legna la normativa che regola il calcolo per la corretta dimensione e altezza della canna fumaria è la UNI EN 13384-1:2019 che si riferisce, ai camini asserviti ad un solo apparecchio a combustione.
Le schede tecniche dei produttori dei camini contengono al loro interno tutti i parametri necessari per i calcoli delle norme UNI EN 13384-1. La normativa, inoltre, dà informazioni anche relativamente ai camini realizzati in modo artigianale. - Stufa a pellet – secondo la normativa le stufe a pellet e a legna devono scaricare a tetto e tutti i materiali utilizzati sia per i condotti che per gli eventuali cavedi devono essere di classe A1 e marcati CE. Le normative che regola le canne fumarie per stufe a pellet e a legna sono
- il D.Lgs 3 aprile 2016
- la UNI 10683/2005 compresa la relativa integrazione del 2012
- la UNI EN 13501-1 che regola l’evacuazione dei fumi.
- Caldaia a condensazione – per quanto riguarda la caldaia a condensazione il riferimento normativo più importante è la legge 90/201 che afferma che la canna fumaria deve avere sbocco sopra all’edificio, alla quota prescritta dalle normative vigenti in quel preciso momento. La manutenzione di questa tipologia di caldaia, invece, viene determinata dal DPR 71/2013 e dalla norma UNI 10389/2009.
- Caldaia Gasolio – per quanto riguarda le caldaie a gasolio inferiori ai 35 kW non si trovano norme specifiche, in quanto vanno reperite “per analogia”. Per quanto riguarda la sicurezza, ad esempio, le caldaie a gasolio devono seguire le norme dettate dalla UNI 7129-2:2008
- Apparecchi a gas – per quanto riguarda gli apparecchi a gas le norme vigenti sono:
- la direttiva 2009/125/CE Ecodesign
- il regolamento 813/2013 per la progettazione ecocompatibile delle caldaie
- la Legge 1083/71
- Il decreto MISE 30 Settembre 2015
A chi richiedere l’installazione canna fumaria?
Ovviamente, dato tutto il sistema complesso di normative e regole che stabiliscono i parametri della messa a norma delle canne fumarie, è fondamentale rivolgersi a del personale specializzato sia per gli interventi di installazione che per quelli di manutenzione o di ripristino.
Ma come scegliere i professionisti adatti alle proprie necessità?
Noi di EdiliziAcrobatica siamo la soluzione migliore sia per l’installazione che per il ripristino delle canne fumarie o, addirittura, per interventi come l’intubamento.
I nostri operai lavorano a qualsiasi altezza e senza ponteggi. Questo significa che potranno raggiungere il luogo di intervento, sia questo il tetto o la facciata dell’edificio, senza causare nessun disagio nè a condomini nè a passanti.
Cosa aspetti?
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