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Sanificazione degli ambienti di lavoro: operaio di Acrobatica durante un intervento e uno strumento apposito

La sanificazione dei luoghi di lavoro rappresenta una pratica essenziale, tesa a garantire ai lavoratori un ambiente salubre e sicuro. Negli ultimi anni, complice la pandemia da Covid-19, l’importanza di questa pratica è aumentata e l’esigenza della sanificazione è divenuta preponderante.

Ma in cosa consiste esattamente la sanificazione dei luoghi di lavoro? Scopriamo tutto quel che dovresti sapere in questa guida completa. 

In cosa consiste la Sanificazione?

Le attività di sanificazione comprendono un insieme di procedure di pulizia e disinfezione, svolte con l’obiettivo di garantire un’eccellente qualità dell’aria e la massima igiene all’interno degli ambienti. 

Pulizia, disinfezione e sanificazione costituiscono tre dei principali step svolti durante le procedure di sanificazione, tese a eliminare batteri, sporco e agenti patogeni. 

Durante le operazioni vengono utilizzati specifici detergenti disinfettanti e presidi medico chirurgici. Tali detergenti hanno la capacità di inattivare i microrganismi presenti sulle superfici interne allo spazio sanificato. 

Cosa dice la normativa

La normativa italiana fornisce linee guida chiare riguardo l’obbligatorietà della sanificazione dei luoghi di lavoro. Vige l’obbligo di sanificare gli ambienti in determinati casi:

  • nel momento in cui termina un periodo di chiusura dell’attività. Se l’ufficio o lo spazio di lavoro rimane chiuso per un periodo superiore ai 10 giorni, prima della sua riapertura è indispensabile procedere con la sanificazione degli ambienti;
  • in caso di incidenti o di eventi che aumentano il rischio di diffusione di virus o microrganismi patogeni;
  • in caso di sospetto o di avvenuto contagio da virus (come il Covid-19 o altri virus). Se un lavoratore presenta sintomi compatibili con il virus, scatta l’obbligo di sanificazione degli spazi di lavoro frequentati dal soggetto potenzialmente infetto.

Le procedure di sanificazione vengono regolamentate grazie a tre importanti disposizioni ministeriali:

  • Decreto Ministeriale n. 274 del 7 luglio 1997 (DM 274/1997). Il decreto chiarisce la definizione di pulizia, disinfezione, disinfestazione, derattizzazione e sanificazione. Stabilisce i requisiti necessari per l’esercizio delle attività di sanificazione. Fornisce, inoltre, informazioni relative alle capacità tecnico-organizzative, di onorabilità ed economico-finanziarie;
  • Legge 82/1994. Questa normativa definisce i criteri indispensabili alle procedure di sanificazione, chiarendo quali requisiti debbano possedere le imprese specializzate in tali attività;
  • Circolare del Ministero della Salute n. 17644 del 22 maggio 2020. Fornisce le indicazioni specifiche per la sanificazione degli spazi di lavoro integrando le disposizioni contenute nel Decreto MISE 104/2020. In questa circolare vengono specificate le attività da effettuare per la sanificazione degli ambienti in caso di sospetto o di avvenuta infezione da Covid-19

Le imprese, pertanto, possono organizzare ed eseguire in modo autonomo le procedure di sanificazione dei luoghi di lavoro, tenendo in considerazione che vige l’obbligo di strutturare un piano di pulizia e sanificazione (comprendente le informazioni riguardo le procedure di sanificazione e detersione). 

In ultimo, occorre precisare che alcune Regioni e Comuni hanno emanato disposizioni interne in materia di sanificazione, rendendola obbligatoria in casi specifici. È, quindi, importante verificare le normative locali per conoscere con esattezza gli obblighi legati alla sanificazione degli spazi di lavoro. 

Che differenza c’è tra sanificazione e pulizia?

sanificazione degli ambienti di lavoro con Acrobatica. Operai con strumentazione adeguata alla pulizia richieste sempre pronti con i loro "multiservizi"

Esiste una differenza tra sanificazione e pulizia? La risposta è affermativa:

  • le attività di pulizia vengono svolte per rimuovere la polvere, lo sporco superficiale e visibile dagli ambienti e dalle superfici;
  • la sanificazione include non solo le attività di pulizia ma anche altre operazioni, tra cui la detersione e disinfezione delle superfici, l’aerazione degli ambienti e l’utilizzo di specifici prodotti disinfettanti. Il fine delle procedure di sanificazione è quello di rimuovere lo sporco e di eliminare i microrganismi patogeni

La pulizia, pertanto, rappresenta un’operazione preliminare e propedeutica alle attività di sanificazione, che presuppongono ulteriori lavorazioni.

Quali sono le fasi per una corretta sanificazione in un ambiente di lavoro? 

Per garantire un’eccellente riuscita del processo di sanificazione dei luoghi di lavoro, è innanzitutto indispensabile che tali ambienti non siano frequentati nel momento in cui vengono svolte le operazioni. 

La procedura consiste in una serie di passaggi:

  • valutazione iniziale del rischio di contaminazione ambientale. L’impresa incaricata si occupa di considerare diversi fattori per il calcolo del rischio, come la tipologia di attività svolta, il numero di persone presenti all’interno dell’ambiente, la frequenza dei contatti con l’esterno;
  • pulizia delle superfici e rimozione dello sporco visibile;
  • disinfezione delle superfici con prodotti a base di cloro, alcool o perossido di idrogeno;
  • risciacquo e asciugatura delle superfici;
  • sanificazione dell’aria, impiegando prodotti disinfettanti nebulizzati; 
  • smaltimento dei rifiuti prodotti (panni, spugne o DPI) secondo le normative vigenti;
  • verifica della qualità dell’intervento mediante specifici test;
  • realizzazione di un dossier tecnico contenente le schede dei prodotti disinfettanti impiegati, il registro delle attività svolte e l’eventuale certificazione rilasciata dall’impresa incaricata. 

Le procedure devono essere eseguite nell’ordine prestabilito al fine di assicurare una corretta esecuzione dell’intervento. 

Quali prodotti si possono usare per sanificare gli ambienti di lavoro?

Per le procedure di sanificazione, il Ministero della Salute fornisce indicazioni chiare riguardo i prodotti disinfettanti da impiegare. I detergenti per la sanificazione devono contenere sostanze antibatteriche quali:

  • perossido di idrogeno, un disinfettante particolarmente efficace e sicuro. Elimina virus, batteri, funghi e spore. Trattasi di una sostanza biodegradabile e versatile, semplice da diluire e non lascia residui tossici;
  • ipoclorito di sodio diluito al 0,1%, da utilizzare sulle superfici non sensibili. Occorre diluire correttamente il prodotto per evitare danni alle superfici o intossicazioni;
  • etanolo concentrato al 75%. Un prodotto consigliato per le sue capacità disinfettanti. Allo stesso tempo, però, risulta essere una sostanza altamente infiammabile. Pertanto, deve essere utilizzato con cautela e all’interno di spazi ben ventilati;
  • cloro, una sostanza germicida che inibisce le reazioni enzimatiche cellulari. Rimuove qualsiasi odore ma, se non utilizzato correttamente, può essere tossico per l’uomo e può lasciare residui se non adeguatamente risciacquato;
  • sali di ammonio, utili per l’eliminazione di funghi e batteri. Questi elementi vengono impiegati soprattutto sulle superfici porose o rugose, in quanto hanno un’alta azione penetrante.

In cosa consiste la Sanificazione Periodica 

Sanificazione periodica con operai di Acrobatica. Illustrazione della varie fasi da ognuno di essi.

La sanificazione periodica rappresenta una misura essenziale per tutelare la salute pubblica. Considerata un vero e proprio dovere per i datori di lavoro, che hanno la responsabilità di garantire ambienti di lavoro sani e sicuri ai dipendenti, la sanificazione periodica è un’attività che deve essere eseguita regolarmente. 

La frequenza della sanificazione periodica può variare a seconda di tre fattori:

  • tipologia di ambiente e livello di rischio di contaminazione aziendale. Ospedali, ambulatori medici e strutture pubbliche vengono considerati ambienti ad alto rischio. Pertanto, necessitano di una sanificazione più frequente rispetto a un ufficio aziendale o a uno studio professionale; 
  • afflusso di persone. Gli spazi dall’elevato afflusso di persone devono essere sanificati più frequentemente rispetto agli ambienti meno frequentati;
  • casi di malattie e contaminazioni in atto. In caso di malattie infettive in atto o sospette, è fondamentale effettuare una sanificazione straordinaria oltre agli interventi periodici e programmati di sanificazione. 

Per gli ambienti ad alto rischio, l’indicazione generale è quella di effettuare una sanificazione giornaliera o una volta ogni due giorni. Gli ambienti a medio rischio dovranno svolgere una sanificazione periodica una volta alla settimana oppure ogni due settimane. Per gli ambienti a basso rischio, infine, il consiglio è quello di eseguire un intervento di sanificazione al mese oppure ogni due mesi

La frequenza e le modalità di sanificazione periodica devono essere stabilite da un professionista specializzato, in base ad una valutazione specifica dei rischi legati a ogni singolo ambiente. Un’azienda competente e qualificata, quale Acrobatica, rappresenta il partner di riferimento per gli interventi di sanificazione degli spazi di lavoro, siano essi periodici o straordinari. Scegli un servizio completo, efficace e garantito: compila il modulo per richiedere un preventivo gratuito.

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