
Il Bonus Balconi 2022 è un’agevolazione fiscale predisposta dalla legge di bilancio 2022 che consente di recuperare o risparmiare parte della spesa sostenuta per gli interventi sui balconi.
Il bonus presenta requisiti molto specifici ed è regolato da meccanismi altrettanto complessi, sicché è utile fare il punto della situazione ma anche entrare nel dettaglio degli interventi ammessi, del legame con altri bonus, delle modalità di richiesta. Lo faremo in questa guida esaustiva.
Bonus Balconi 2022: cos’è e cosa comprende
Il Bonus Balconi 2022 si inserisce nel solco delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, dunque replica i meccanismi che il legislatore predispone ormai da qualche decennio. Di base, l’agevolazione consiste nella possibilità di detrarre parte delle spese dall’IRPEF, in questo caso il 50%.
Tale detrazione si sviluppa in un periodo di tempo lungo, che nello specifico dura dieci anni. Dunque, la cifra spettante va divisa in dieci quote, ciascuna delle quali va portata in detrazione negli F24 relativi a un periodo di imposta.
Ritroviamo anche i concetti di capienza e di cessione del credito. Il contribuente può detrarre nei limiti della sua capienza. Sicché se l’IRPEF che deve corrispondere è inferiore alla quota calcolata per quel periodo di imposta, perde parte del beneficio. Nello specifico, proprio la parte eccedente.
Per questo motivo, ma anche per rendere più appetibile l’agevolazione, il legislatore ha predisposto la cessione del credito. Il contribuente può cedere il diritto alla detrazione a terzi, magari all’impresa edile che realizza un intervento, e riceve uno sconto in fattura di pari entità. In questo caso, il recupero della spesa si trasforma in risparmio immediato.

Quali tipi di interventi comprende il bonus balconi?
Il Bonus Balconi si caratterizza per la quantità di lavori ammessi. In particolare, copre le seguenti classi di intervento.
- Sostituzione o modifica delle finiture. Il riferimento è ai lavori che coinvolgono le finiture esterne, come i frontalini. Un dettaglio non di poco conto, se si considera l’impatto che generano sull’estetica dell’edificio e i pericoli che pongono in essere nel caso in cui fossero in cattivo stato (es. caduta di pezzi di intonaco da grandi altezze). Questa classe di intervento comprende anche le finiture interne, dunque i pavimenti.
- Rifacimento integrale del balcone. Il Bonus Balconi 2022 copre anche il rifacimento totale dell’elemento, che comprende quindi la muratura e la struttura.
- Costruzione di un nuovo balcone. L’agevolazione è accessibile anche per coloro che vogliono costruire ex novo un balcone.
- Cambio della destinazione d’uso. Infine, il bonus è disponibile anche per chi intende “trasformare” il balcone, magari ponendolo come base per la costruzione di una veranda. Si tratta comunque di un intervento particolare, che coinvolge tematiche di tipo strutturale e che può essere realizzato solo a determinate condizioni.
Proprio come il Bonus Facciate, non sono previsti limiti di spesa. Vi è comunque una scadenza, fissata al 31 dicembre 2022. E’ possibile richiedere il bonus solo per gli interventi realizzati entro quella data.
Il Bonus Balconi rappresenta una possibilità in più del contribuente, tale da soddisfare alcune esigenze specifiche senza dover ricorrere ad altre agevolazioni più impegnative o meno complete.
Per esempio, rispetto al classico Bonus Facciate, che tra le altre cose ha subito una diminuzione dell’aliquota (dal 90% al 60%), permette – tra le altre cose – di intervenire sui rivestimenti interni e di costruire delle verande.
Rispetto al classico bonus per le ristrutturazione edilizie, per inciso caratterizzato dalla medesima aliquota (50%), il Bonus Balconi consente di realizzare anche interventi “ordinari”, come per l’appunto la modifica o la sostituzione delle finiture.
Infine, rispetto al famoso Bonus 110%, permette di ristrutturare i balconi ed esonerare dalla realizzazione dei cosiddetti “interventi trainanti”, come l’installazione del cappotto.
Come richiedere il Bonus Balconi del 2022
Richiedere il Bonus Balconi è complesso? In verità no, ma occorre prestare grande attenzione alla documentazione.
Il riferimento è soprattutto al bonifico parlante, che rappresenta l’unica prova del pagamento ammessa dall’Agenzia delle Entrate. Il bonifico parlante è più descrittivo del bonifico standard e soprattutto contiene i riferimenti normativi riguardanti l’accesso al bonus. Per fortuna, molte banche mettono a disposizione dei moduli precompilati, o a compilazione facilitata, proprio per i bonifici parlanti.
Per il resto, occorre presentare la documentazione anagrafica e le fatture relative all’acquisto dei materiali e alla manodopera. Tale documentazione va presentata in sede di dichiarazione dei redditi. Il consiglio è di farsi seguire da un commercialista o da un CAF in quanto vi è il rischio (più che concreto) di sbagliare.
Per inciso, il bonus scatta l’anno successivo a quello della dichiarazione. Dunque, se si sono sostenute le spese a maggio 2022 e la dichiarazione è stata inoltrata a luglio dello stesso anno, è possibile portare in detrazione la prima quota solo in sede di dichiarazione dei redditi 2023 (relativa al periodo di imposta 2022). A meno che, ovviamente, non si sia proceduto con la cessione del credito. In quel caso, come già specificato, non si detrae (o si detrae solo una parte) e si ottiene direttamente uno sconto in fattura.
Il Bonus Balconi è invitante: permette di recuperare denaro o fa risparmiare nell’immediato. Tuttavia, copre solo il 50% della spese. Dunque, è bene ragionare sui prezzi anche qualora si accedesse all’agevolazione. Ora, chi cerca prezzi bassi, rischia di affidarsi a un servizio mediocre. C’è solo un modo per risparmiare senza rischiare di compromettere la qualità del risultato finale: fare riferimento a imprese che utilizzano metodologie convenienti di base.
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