L’incamiciatura dei pilastri – in inglese jacketing – è uno degli interventi più richiesti nell’ambito del rinforzo strutturale. E’ moderatamente invasivo, abbastanza rapido, relativamente poco costoso. Soprattutto, consente di ottenere risultati tangibili, che si concretizzano in un radicale aumento delle garanzie di sicurezza.
Il riferimento è ovviamente agli eventi sismici, rispetto ai quali l’incamiciatura dei pilastri si propone come arma preventiva, ma sono numerosi i motivi che giustificano la realizzazione dell’intervento.
Ne parliamo qui, fornendo una panoramica di questa importante tecnica di consolidamento, stimando i costi, presentando anche qualche alternativa.
Cos’è incamiciatura dei pilastri
In estrema sintesi, l’incamiciatura dei pilastri consiste nell’applicazione di profilati in acciaio o in altri materiali dalle caratteristiche simili. Tale intervento fornisce un supporto cruciale per il pilastro, che diventa dunque più resistente e in grado di resistere alle sollecitazioni più violente.
L’incamiciatura dei pilastri si prefigge i seguenti obiettivi.
● Aumento della capacità portante verticale, ovvero la capacità di sopportare carichi che esercitano una pressione dall’alto verso il basso.
● Aumento della resistenza alla flessione e al taglio, ovvero la capacità di scongiurare il rischio di deformazione strutturale.
● Aumento della capacità di deformazione, ovvero la capacità di rispondere alle sollecitazione mediante deformazione non strutturale (essenziale per assorbire energia).
L’incamiciatura dei pilastri è una tecnica “tradizionale” ma ciò rappresenta in realtà un punto a favore. D’altronde, ha dimostrato nel corso dei decenni tutta la sua efficienza. Inoltre, si pone come una soluzione definitiva per l’adeguamento strutturale. In teoria, basterebbe l’incamiciatura dei pilastri per adeguare sismicamente un edificio (almeno a livelli accettabili).
L’unico vero difetto consente nell’aumento delle “masse”, ovvero della larghezza dei pilastri stessi, che potrebbero togliere metratura calpestabile.
Ad ogni modo, ecco le fasi che compongono l’intervento di camiciatura dei pilastri.
● Puntellamento dei pilastri interessati, accorgimento di carattere preventivo capace di preservare la struttura dell’elemento durante le attività.
● Demolizione della porzione di cemento, accorgimento facoltativo e dall’impatto variabile. La quantità di cemento soggetta a demolizione dipende dallo stato in cui versa il pilastro.
● Iniezioni delle lesioni interne al nucleo, altro accorgimento facoltativo. Infatti, viene eseguito solo se le lesioni sono profonde.
● Raddrizzamento delle barre longitudinali, che si effettua solo qualora tali barre siano andate incontro a una pesante deformazione.
● Posa delle barre e delle staffe aggiuntive, ovvero l’applicazione vera e propria dei profilati.
● Pulizia della superficie e umidificazione, atto preparatorio al processo di finitura.
● Applicazione del calcestruzzo, possibilmente a ritiro compensato.
● Rimozione delle puntellature, che di fatto sono elementi provvisori e funzionali alla realizzazione dell’intervento.
Quando è necessario il rinforzo strutturale dei pilastri?
Di base, il rinforzo strutturale dei pilastri, magari mediante incamiciatura, è sempre utile. Tuttavia, persistono alcune motivazioni molto solide e che in alcuni casi ricoprono un carattere di urgenza.
● Adeguamento sismico. Il riferimento è soprattutto agli edifici posti nelle zone ad alto rischio sismico, per altro abbondanti in territorio italiano. Rinforzare i pilastri significa porre l’edificio – e quindi i suoi abitanti – al riparo dagli effetti più rovinosi delle scosse sismiche.
● Usura causata dal trascorrere del tempo. A prescindere dal rischio sismico, alcuni pilastri potrebbero aver perso le loro capacità strutturali a causa del semplice trascorrere del tempo. Non è una evenienza rara, se si considera l’età media del patrimonio urbanistico italiano e l’impiego frequente di materiali scadenti.
● Presenza di lesioni. La sussistenza di lesioni ai pilastri, ma anche di mere deformazioni, suggerisce la necessità di un rinforzo strutturale. In questo caso, a incidere sono anche le scosse più piccole, se protratte nel tempo.
● Miglioramento del valore economico dell’edificio. A prescindere dalle reali necessità, procedere con l’incamiciatura dei pilastri significa migliorare le garanzie di sicurezza dell’immobile e di conseguenza il suo valore economico. Un dettaglio importante, se la prospettiva è la vendita di immobile, magari a distanza di qualche anno.
Come si rinforzano i pilastri? Tipologia di interventi e materiali
L’incamiciatura dei pilastri è solo una degli interventi disponibili per il rinforzo strutturale. Se ne segnalano altri, in grado di completare o di definire in maniera autonoma le pratiche di adeguamento.
Forniamo qui una panoramica esaustiva, offrendo anche qualche informazione ulteriore sull’incamiciatura.
● Incamiciatura dei pilastri. Abbiamo parlato approfonditamente di questo intervento, ma vale la pena ricapitolare pregi e difetti. Tra i pregi spicca l’efficacia, dimostrata da decenni di pratica, e la capacità di porsi come intervento stand alone (è sufficiente ad adeguare sismicamente un edificio). Tra i difetti spicca una certa invasività e il rischio di aumentare la massa dei pilastri, restringendo la superficie calpestabile.
● Ripristino della camicia esterna. Piuttosto che procedere con l’applicazione di una nuova camicia, si può intervenire sulla restaurazione di quella esistente. Lo scopo è “pulire” gli elementi metallici, rinforzarli con materiali a rapido rilascio, contenere le eventuali deformazioni.
● Applicazione di lamine in FRP. Spesso basta la posa di materiali dalle proprietà interessanti per aumentare le capacità di un pilastro. Il riferimento è soprattutto ai materiali fibrorinforzanti a matrice polimerica (FRP) che generano un effetto simile a quello che si otterrebbe con l’aumento dell’armatura. Nella maggior parte dei casi, si tratta di resine termoindurenti e poliestere.
● Applicazione di calce idraulica modificata. Anche la calce idraulica, se opportunamente integrata con pozzolane naturali, può garantire una maggiore resistenza ai pilastri.
Quanto costa l’incamiciatura dei pilastri?
Prima di parlare dei costi, è bene fare una precisazione. Per quanto costosi siano gli interventi, possono essere coperti dalle agevolazioni fiscali. Il riferimento è al cosiddetto Sismabonus, che soggiace alle dinamiche classiche dei bonus “all’italiana”. Anch’esso consiste nella possibilità di detrarre dall’IRPEF parte della spesa. In alternativa, è possibile cedere il diritto alla detrazione e ottenere un equivalente sconto in fatture.
L’aliquota detrattiva cambia a seconda dei casi, ovvero delle caratteristiche dell’immobile, della zona e del “salto” di classi di rischio sismico che gli interventi garantiscono. Si può giungere però all’85% e persino al 110%.
Fatte queste precisazioni possiamo rispondere alla domanda: quanto costa l’incamiciatura dei pilastri e, più in generale, gli interventi di rinforzo dei pilastri? Ovviamente, possiamo solo fornire delle stime, dei range, in quanto ogni intervento rappresenta un caso a sé stante.
Una buona incamiciatura dei pilastri comporta una spesa di 80-140 euro al metro quadro. Per quanto concerne il ripristino delle armature, si parla di un range che va da 70 a 110 euro al metro quadro. Tuttavia, i prezzi risentono dell’effettivo stato delle armature, dunque sono estremamente variabili.
Per quanto concerne l’applicazione di resine, poliestere e altri materiali di tipo FRP è impossibile fornire delle stime anche solo approssimative, in quanto dipendono in maniera radicale dalla qualità dei materiali stessi, dalla quantità necessaria e soprattutto dallo stato effettivo dei pilastri. In linea di massima, però, si può affermare che le resine polimeriche costino più della calce integrata con pozzolane naturali.
Dunque, che aspetti? Se hai intenzione di commissionare a una impresa edile l’incamiciatura pilastri in cemento armato, e punti al rinforzo antisismico della tua abitazione, scrivici! Ti ricontatteremo per organizzare un sopralluogo.
Contattaci al NUMERO VERDE 800. 300. 833 per valutare la fattibilità dell’intervento
Richiedi un SOPRALLUOGO GRATUITO di un nostro tecnico specializzato
Oppure clicca qua e compila il form “Richiedi preventivo”.
E’ un servizio completamente gratuito e consentirà ai nostri tecnici di avere un quadro delle tue necessità e di individuare la soluzione migliore per te.
Sarai ricontattato senza impegno in meno di 12 ore!