Tra le attività ad alto rischio rientrano le operazioni svolte o lavori in quota. Quali sono considerati i lavori in quota? Qual è l’altezza limite il cui superamento determina il lavoro in quota?
Tali attività portano il lavoratore a intervenire a un’altezza sempre superiore ai due metri rispetto al piano stabile. Il piano stabile rappresenta una superficie di appoggio non soggetta alla forza di gravità, come ad esempio il pavimento di un edificio oppure il terreno.
Gli addetti lavorano in quota, quindi, quando operano presso cantieri sopraelevati, durante la costruzione o la ristrutturazione di edifici. Essendo attività ad alto rischio di caduta, devono essere svolte esclusivamente da personale appositamente formato.
Il corso lavori in quota ha il preciso obiettivo di offrire una valida formazione ai lavoratori. Come viene strutturato un corso lavori in quota? Cosa prevede la normativa e come si articola il piano formativo? Scopriamo tutto nel dettaglio.
Cosa prevede la normativa sulla sicurezza nei lavori in quota?
Il D. Lgs 81/08, chiamato anche Testo Unico Sicurezza sul Lavoro (TUSL), indica quali siano gli obblighi normativi per lo svolgimento dei lavori in quota e per l’adeguata valutazione del rischio a essi connesso. L’articolo 111 stabilisce gli obblighi in carico al datore di lavoro:
- scegliere le attrezzature di sicurezza adeguate a garantire condizioni di lavoro estremamente sicure per i lavoratori (dando la priorità alle misure di protezione collettiva rispetto a quelle individuali);
- scegliere il migliore e più idoneo sistema di accesso alle postazioni di lavoro temporanee (sulla base della frequenza di circolazione, della durata delle operazioni e del dislivello della postazione);
- individuare le misure utili a minimizzare i rischi per il lavoratore, predisponendo l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione contro le cadute;
- comunicare tempestivamente l’eliminazione temporanea di un dispositivo di protezione collettivo contro le cadute;
- vietare l’assunzione di alcolici e superalcolici durante l’attività lavorativa;
- utilizzare sistemi di accesso e posizionamento mediante una fune o un sedile di sicurezza, qualora le operazioni possano essere svolte in modo sicuro solo per brevi periodi;
- effettuare lavori in quota solo quando le condizioni meteorologiche garantiscono sicurezza al lavoratore.
Che scadenza ha?
Risulta essenziale la partecipazione di ogni singolo lavoratore a un apposito corso lavori in quota. Tale percorso formativo ha una validità di 5 anni e prevede una frequenza obbligatoria. Quante ore dura la formazione? Il corso lavori in quota DPI III categoria ha generalmente una durata pari a 8 ore, mentre i corsi di aggiornamento hanno una durata di 6 ore. Con cadenza regolare è necessario prendere parte a corsi di aggiornamento utili a comprendere e attuare le normative subentrate in periodo recente.
A chi è rivolto?
Ai sensi dell’allegato XXI del D. Lgs 81/08, il corso lavori in quota è obbligatorio per tutti gli operatori su fune, ossia coloro che devono svolgere incarichi che prevedono il raggiungimento della postazione di lavoro calandosi o risalendo una fune, stazionando e posizionandosi su essa.
Il corso lavori in quota deve essere svolto da tutti i lavoratori a rischio di caduta. Ma non solo. Tale percorso formativo è altresì rivolto ai datori di lavoro, ai tecnici che supervisionano i lavori in quota, a dirigenti, RLS, RSPP e ASPP.
DPI necessari
Per lo svolgimento dei lavori in quota occorre impiegare specifici Dispositivi di Protezione Individuale e collettiva. I sistemi di protezione collettiva si suddividono in diverse categorie:
- parapetti, i quali limitano il rischio di caduta da superfici piane e inclinate;
- reti di sicurezza, che limitano il rischio e riducono l’effetto di un’eventuale caduta dall’alto;
- sistemi combinati, ovvero reti di sicurezza e parapetti integrati, impiegati nel caso le singole protezioni non riescano a garantire condizioni di lavoro sicure entro un accettabile livello.
Il D. LGS 81/08, art. 115, stabilisce che, oltre all’impiego di tali sistemi di protezione collettiva, i lavoratori debbano utilizzare in aggiunta anche determinati DPI, tra cui:
- connettori;
- cordini;
- dispositivi di ancoraggio;
- assorbitori di energia;
- dispositivi retrattili;
- imbracature;
- guide o linee guida flessibili oppure rigide.
I sistemi anticaduta sono dispositivi di III categoria in grado di proteggere il lavoratore da gravi danni, rispondendo ai requisiti della normativa e all’attuale legislazione. Per i lavori in quota, trattandosi di operazioni altamente soggette al rischio di infortuni (che in taluni casi possono trasformarsi in incidenti mortali), è indispensabile effettuare una corretta valutazione dei rischi ed elaborare il Documento di Valutazione dei Rischi o DVR.
Programma
Il corso lavori in quota viene strutturato nel rispetto dei termini definiti dall’Accordo Stato Regioni. Il programma prevede un modulo teorico e un modulo pratico, tesi a fornire al corsista tutte le competenze necessarie a comprendere gli obblighi in materia di sicurezza che dovranno essere rispettati durante le operazioni in quota.
Modulo teorico
La formazione teorica del corso lavori in quota si concentra sullo studio degli articoli del D. Lgs 81/08, e sulle modifiche e integrazioni occorse negli anni. Questo modulo prevede l’analisi delle norme relative alla prevenzione degli incidenti e degli infortuni sul lavoro in quota, sulle modalità di utilizzo e sulle caratteristiche dei DPI necessari.
Inoltre, il corso lavori in quota mira a fornire ai lavoratori anche le linee guida necessarie alla corretta manutenzione e revisione dei DPI III categoria. Prima di impiegare tali risorse, infatti, esse devono essere controllate con rigore e secondo un preciso iter.
Il modulo teorico comprende, quindi, l’analisi delle caratteristiche e le modalità di utilizzo dei sistemi di sicurezza di tipo collettivo. Generalmente, il percorso formativo teorico prevede un approfondimento riguardo le strategie più idonee di utilizzo degli ancoraggi per la messa in sicurezza degli ambienti di lavoro in quota.
Modulo pratico
Al termine del modulo teorico, il corsista dovrà effettuare prove pratiche di utilizzo dei DPI III categoria. In questo modo, potrà comprendere come indossare tali dispositivi, come utilizzarli e quando.
Il programma prevede, quindi, l’esecuzione di simulazioni di utilizzo di imbracature, scale e ponteggi, affinché il lavoratore sia in grado di gestire eventuali perdite di equilibrio e cadute. Durante le prove pratiche il lavoratore dovrà indossare scarpe adeguate, guanti, elmetti e abiti da lavoro, in modo che la simulazione risulti quanto più realistica possibile.
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