Con l’espressione consolidamento strutturale si intende un insieme di interventi volti a incrementare la resistenza di un edificio, a migliorare la capacità di risposta agli eventi sismici ma anche a risolvere problematiche causate dall’usura del tempo.
Ne parliamo qui, fornendo una panoramica delle tecniche più utilizzate e dei materiali più frequentemente chiamati in causa. Presenteremo infine le agevolazioni fiscali che consentono di ridurre la spesa per gli interventi di consolidamento strutturale.
Cosa si intende con consolidamento strutturale?
Nello specifico, in cosa consiste il consolidamento strutturale? L’espressione indica quell’insieme di interventi volti a consolidare gli elementi strutturali, quindi pareti, solai, pilastri etc.
Gli scopi di questi interventi sono i seguenti.
- Ripristinare la stabilità di un edificio a seguito di eventi sismici. È l’obiettivo più importante in quanto esprime una spiccata urgenza. In questo caso, il consolidamento strutturale consente all’edificio di recuperare il suo carattere di agibilità.
- Aumentare la capacità di resistenza agli eventi sismici. È un obiettivo di tipo preventivo. In questo caso, il consolidamento strutturale riduce o neutralizza i danni causati da un eventuale terremoto.
- Risolvere problemi strutturali causati dall’usura o da altri fenomeni degenerativi. Il caso più tipico consiste nella presenza di lesioni strutturali causate da infiltrazioni di vecchia data.
Interventi e tecniche di consolidamento strutturale
Dunque, quali sono gli interventi e le tecniche di consolidamento strutturale? Ecco una panoramica di quelle più utilizzate:
- Cuci e scuci. L’intervento consiste nella sostituzione progressiva della muratura lesionata, senza tuttavia compromettere la continuità statica dell’elemento. Si procede porzione per porzione, in modo da garantire un certo grado di sicurezza all’edificio e quindi agli operatori.
- Iniezione di miscele. L’intervento consiste nell’applicazione di specifiche miscele, di carattere legante e in grado di esprimere una funzione strutturale. Le miscele vengono inserite in genere nei vuoti provocati dalle lesioni, o crepe, che minano la capacità strutturale di un elemento.
- Placcaggio. Quando l’iniezione di miscele non è sufficiente, si procede con il placcaggio, ovvero la congiunzione di porzioni di muratura che, a causa delle lesioni, hanno perso la loro continuità strutturale. Nel caso specifico, si applicano armature di collegamento e reti metalliche.
- Incatenamento. Questo intervento consiste nell’applicazione di catene e tiranti in acciaio in grado di assicurare la continuità tra elementi diversi: pareti contigue, pareti e volte, pareti e solai.
- Irrigidimento dei solai. Più che un intervento, questo termine indica una classe di interventi. Nello specifico, sono volti a garantire la massima stabilità dei solai e impedire lo sfilamento.
- Inserimento di nuove pareti. In alcuni casi, ovvero quando la capacità strutturale dell’edificio è gravemente minata, può rendersi necessaria la costruzione di nuove pareti, ovviamente di carattere portante.
Materiali per il risanamento e rinforzo
Il consolidamento strutturale chiama in causa materiali diversi, che presentano vantaggi e svantaggi, nonché una compatibilità ora marcata ora solo accennata con situazioni specifiche. Una certa variabilità si segnala in merito alle miscele. Ecco una panoramica.
- Miscele a base di cemento. Sono composte principalmente di acqua e cemento. Vengono chiamate in causa quando lo scopo è incrementare sensibilmente la resistenza meccanica. Possono originare aumenti di volume, quindi vanno evitate se nella murature sono presenti silici amorfe, come accade spesso con gli edifici antichi.
- Miscele a base di calce. .Sono composte da calce e acqua. Vantano una resistenza meccanica buona ma non eccellente. In compenso, sono compatibili con le murature più antiche.
- Miscele a base di resine. Vantano buone capacità meccaniche e un’ottima capacità di antiritiro/espansiva. Si differenziano per la fluidità e quindi vanno scelte in base alla gravità e alle dimensioni della lesione.
Bonus disponibili
Gli interventi di consolidamento possono costare parecchio, come del resto tutti gli interventi che coinvolgono solai, muri portanti ed elementi strutturale. Per fortuna, il legislatore ha predisposto delle interessanti agevolazioni fiscali. Il meccanismo è sempre lo stesso: si procede con l’intervento e si detrae dall’IRPEF una parte della spesa, in un certo numero di periodo di imposta (e quindi di anni). In alternativa, è possibile procedere con la cessione del credito a una banca o alla stessa impresa che realizza i lavori, ottenendo uno sconto in fattura.
Il bonus dedicato agli interventi di consolidamento è il Sismabonus. Esso consente di detrarre o risparmiare una parte variabile della spesa, pari al 50% o al 70%, a seconda che si concretizzi un miglioramento di una o di due classi di rischio sismico. Tali aliquote riguardano però gli edifici unifamiliari e quindi indipendenti. Se gli interventi riguardano i condomini, le aliquote salgono rispettivamente all’80% e all’85%. Il tetto massimo di spesa è di 96.000 euro, mentre i periodi di imposta necessari per completare la detrazioni sono cinque.
In alternativa, è possibile procedere con la classica agevolazione fiscale per le ristrutturazioni edilizie, che non impone il passaggio a una diversa classe di rischio. L’aliquota è pari al 50%, i periodi di imposta necessari alla detrazione sono dieci, il tetto massimo è di 96mila.
Inoltre, è possibile associare gli interventi di consolidamento al Superbonus, in qualità di interventi “trainati”. Per inciso, il Superbonus consente un risparmio del 90%, non presenta limiti di spesa e vanta un orizzonte temporale di cinque anni (sono necessari quattro periodi d’imposta per detrarre).
Quando bisogna fare interventi di consolidamento strutturale
Concludiamo con una lista di situazioni che rendono necessario un consolidamento strutturale.
- Immobile vecchio situato in una zona sismica. In questo caso, il consolidamento presenta un carattere preventivo ed è finalizzato ad aumentare la capacità di risposta degli edifici. Capacità di risposta, che nella forma base, non è sufficiente, visti i presumibili danni provocati dall’usura del tempo e l’impiego di tecniche di costruzione obsolete.
- Immobile lesionato a causa di eventi sismici. In questo caso, gli interventi sono necessari al ripristino dell’agibilità e alla messa in sicurezza.
- Immobile lesionato a causa dell’usura del tempo o altri fenomeni degenerativi. Anche in questo caso lo scopo è il ripristino delle condizioni di sicurezza, benché queste siano compromesse da fattori diversi.
- Immobile non necessariamente vecchio ma situato in una zona sismica. In questo caso, le opere di ulteriore consolidamento permettono di aumentare il valore dell’immobile. E’ una soluzione utile per massimizzare la proprietà in caso di vendita.
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