COMUNICATO STAMPA
LA STORIA DI GIADA, PRIMA MAMMA MURATORE ACROBATICO D’ITALIA

Giada Vescovo ha 37 anni, è nata in provincia di Venezia ma vive sulle colline del Senese, ha due figli, Norma e Tazio di 8 e 6 anni e fa il muratore, anzi: il muratore acrobatico. E se non bastasse questo aspetto della vita di Giada a farne un capolavoro di originalità, in un periodo storico in cui le donne pagano il prezzo più alto in termini di occupazione, suo marito ha scelto di restare a casa a crescere i loro due figli e, come lei stessa racconta: “lasciare a me l’opportunità di realizzarmi professionalmente”.

È una storia esemplare, quella di Giada che ogni mattina si sveglia, bacia i suoi bambini, si ancora ai tetti delle case di Siena e si mette al lavoro assieme ai suoi colleghi, tutti uomini e una sola donna, restaurando, e imbiancando facciate, tetti e balconi.

“Stavo frequentando un corso di 900 ore della Cassa Edile di Siena, quando ho conosciuto EdiliziAcrobatica e ho chiesto se assumevano anche donne come operatori su fune. Certo, mi hanno risposto, che problema c’è se sei uomo o donna, se ti piace questo lavoro e ti impegni a farlo, per noi non c’è differenza”. Così Giada, passate le selezioni è stata assunta e oggi è, a tutti gli effetti la prima mamma muratore d’Italia.

“Ai miei bambini ho raccontato nella maniera più semplice possibile cosa faccio tutti i giorni, ma non sapevo se avessero capito esattamente cosa volesse dire essere un muratore acrobatico, ma, proprio pochi giorni fa, le maestre di Norma mi hanno detto che lei è fiera del mio lavoro, che spiega ai suoi amici che ha la mamma che fa il muratore con le corde! E quando mi ha vista al lavoro in cantiere era davvero entusiasta”.

Il messaggio che Giada condivide coi suoi figli si può sintetizzare così: “Non c’è niente che una donna non possa fare se desidera farlo. Anche il muratore, l’astronauta o il pilota di jet. I limiti esistono solo nella mente delle persone che se li pongono. Io non ne ho, non li ha nemmeno mio marito e non vogliamo che li abbiano i nostri figli”.

La scelta della famiglia di Giada, del resto, è in controtendenza rispetto a quelle che normalmente si fanno nelle famiglie italiane: lei lavora e suo marito si occupa della casa e di crescere i loro figli: “Per noi, in realtà, non c’è niente di strano. Fin da quando siamo diventati genitori abbiamo deciso che uno di noi due sarebbe stato a casa a prendersene cura. Ci siamo alternati in questo ruolo, fino a quando io sono entrata in EdiliziAcrobatica, anche grazie al sostegno di mio marito che per primo ha creduto in me. A quel punto lui ha scelto di permettere a me di realizzarmi professionalmente. Ha visto quanto mi piaceva e mi appassionava il lavoro e mi ha detto: vai, ai bambini e alla casa penso io”. Nessun dramma, nessun oltraggio al ‘maschio Alfa’, in tutta questa storia, solo molta complicità.

“Quello che vorrei dire alle donne – conclude Giada – è che quello che faccio io non è speciale. Io volevo fare questo mestiere e mi sono impegnata per farlo. Essere mamma, essere donna, non deve essere un ostacolo alla propria realizzazione. Certo, il mio mestiere è faticoso e, alle volte, la sera arrivo a casa veramente stanca. Ma mi piace e sono felice di andare in cantiere tutte le mattine, stare coi miei colleghi e con Federica, l’altra operatrice su fune, e rendere più sicure e più belle le case delle persone. A fine giornata sono soddisfatta di quello che ho creato: ne vedo il risultato e penso che sia bello averlo realizzato assieme agli altri”.

Nessun sessismo e nessuna discriminazione, in azienda: EdiliziAcrobatica, che è la prima azienda in Italia e in Europa nel settore dell’edilizia su fune, occupa stabilmente oltre 1000 risorse umane. Uomini e donne, italiani e stranieri, cattolici, buddisti e musulmani: “Noi crediamo davvero nel valore delle persone e stigmatizziamo ogni forma di discriminazione – conferma Anna Marras, socia e consigliera di amministrazione con delega alle risorse umane di tutto il gruppo -. Il nostro management oggi è composto di 39 donne su un totale di 71 manager e, per quanto riguarda le operatrici su fune, stiamo continuando a selezionarne da inserire in organico. Perché la sola differenza plausibile da noi è quella che caratterizza ogni uomo e ogni donna: la sua preziosa unicità”.

Comunication Manager
EdiliziAcrobatica S.p.A.

Deborah Dirani
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