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Il cornicione pericolante rappresenta un’eventualità tutt’altro che infrequente. D’altronde, il patrimonio edilizio italiano è mediamente vecchio e l’usura del tempo si fa sentire.

La presenza di un cornicione pericolante pone in essere conseguenze importanti, le quali riguardano in primis le garanzie di sicurezza e in secondo luogo l’estetica.

In virtù di ciò, è necessario adottare una soluzione nel più breve tempo possibile, procedendo con il rifacimento del cornicione o come minimo con la sua messa in sicurezza. Ecco cosa c’è da sapere a riguardo.

Intervento cornicioni

Cornicione pericolante e caduta calcinacci: cosa fare

Il cornicione è un elemento tipico di tutti gli edifici. Nello specifico, assolve a due funzioni fondamentali. In primo luogo, mette al riparo l’intonaco dalla pioggia, se non particolarmente insistente. In secondo luogo, funge da ornamento. I cornicioni possono essere anche molto elaborati, persino eleganti o capaci di esprimere una valenza artistica.

Va da sé che il cornicione pericolante rappresenta un pericolo per l’incolumità delle persone, ovvero per chi transita negli spazi sottostanti. La caduta di calcinacci è una conseguenza evidente, persino prevedibile se non addirittura scontata. Tale evento può provare danni e lesioni, ma può causare persino la morte. Del resto, i cornicioni sono posti come minimo a 4 o 5 metri di altezza.

Inoltre, il cornicione pericolante, essendo per definizione ammalorato, conferisce all’edificio un aspetto trascurato, comunica un’idea di degrado. Ciò impatta sul decoro dell’edificio, sulla sua immagine e di conseguenza anche sul suo valore economico.

Dunque, cosa fare? La risposta è semplice: intervenire prima possibile. Ovviamente il fai da te è un’ipotesi sempre impraticabile, vista la complessità dell’intervento e le altezza a cui si dovrebbe operare. Non rimane che rivolgersi a una buona impresa edile, la quale procederà prima con la messa in sicurezza e poi, qualora fosse necessario (e lo è quasi sempre) con il rifacimento vero e proprio dell’elemento.

Messa in sicurezza di un cornicione pericolante

La prima fase, quella della messa in sicurezza, consiste nella rimozione di tutti quegli elementi che possono staccarsi e cadere, mettendo a rischio cose e persone. Si tratta dunque di prelevare le porzioni di cornicione più ammalorate e procedere con il trattamento antiruggine ai ferri di armatura esposti. Infatti, anche questi ultimi rappresentano una fonte di pericolo, nel medio termine ma anche nell’immediato. 

La messa in sicurezza può però essere più rapida e… Dozzinale. In questo caso, consiste nell’applicazione di una rete, il cui scopo è contenere i calcinacci in procinto di cadere, un po’ come accade per i balconi. Si tratta di una soluzione palesemente provvisoria, per quanto efficace. Anche perché un “cornicione con rete” non è mai un bel vedere.

Lavori necessari per il rifacimento di un cornicione pericolante

In genere, alla messa in sicurezza segue il lavoro di rifacimento vero e proprio. Come si esegue? E’ materia per esperti ma è bene che il committente conosca almeno a grandi linee in cosa consistono la riparazione e il ripristino.

Di base, gli interventi vengono preceduti da un’accurata idropulitura, tale da conferire la massima uniformità possibile alla superficie di lavoro. Successivamente, si applicano le finiture, riproducendo gli elementi precedenti – quasi fosse un restauro – oppure creandone di nuovi.

Quanto costa rifare il cornicione?

Il rifacimento di un cornicione pericolante è un intervento necessario, che non può essere rimandato. In ragione di ciò, le preoccupazioni circa il prezzo da pagare sono più che giustificate. Dunque, quanto costa rifare un cornicione? Di base, l’intervento si attesta sui 27-45 euro al metro quadro. Tuttavia, le cifre dipendono anche dai materiali: i cornicioni in gesso, per esempio, costano meno mentre quelli in legno costano di più.

Le buone notizie sono due. In primis, se il cornicione fa parte di un condominio, tutti i proprietari sono tenuti a pagare la propria parte, che va calcolata in base ai millesimi di proprietà. Nessuno è escluso: a prescindere dal piano occupato, tutti beneficiano dell’effetto decorativo e della funzione concreta del cornicione.

L’altra buona notizia è che il rifacimento del cornicione pericolante può essere coperto dal bonus facciate. Questo consiste nella detrazione IRPEF del 60% della spesa. E’ possibile comunque cedere il credito a terzi, magari alla medesima impresa che realizza l’intervento, e godere così di un equivalente sconto in fattura. Se intendi saperne di più sul bonus facciate, questa guida fa per te.

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