Impermeabilizzare vs coibentare: qual è la differenza? Non è una domanda di poco conto, anche perché si nota una certa confusione tra i due termini. In realtà, suggeriscono interventi di diversa natura, che determinano risultati completamente diversi. Soprattutto, non si escludono l’uno con l’altro, anzi ricoprono la medesima importanza per l’efficienza di un edificio e la qualità della vita di chi vi abita.

La differenza tra impermeabilizzare e coibentare

La differenza tra impermeabilizzare e coibentare è molto semplice. Impermeabilizzare significa applicare uno strato impermeabile all’acqua. Coibentare significa coprire delle superfici con materiali isolanti.

Dunque, lo scopo dell’impermeabilizzazione è impedire che l’acqua attraversi una superficie, che si infiltri nelle altre componenti dell’edificio. Lo scopo della coibentazione, invece, è isolarlo termicamente e/o acusticamente.

Sia l’impermeabilizzazione che la coibentazione ricoprono un ruolo fondamentale per l’efficienza di un edificio. Un edificio impermeabilizzato poco e male subisce infiltrazioni, le quali possono essere causate dalla pioggia o anche dalle acque di falda. Un edificio non coibentato, di contro, non riesce a conservare una temperatura adeguata: i locali sono soggetti alle alte temperature di estate e alle basse temperature d’inverno. Il risultato è una spesa cospicua per il riscaldamento e la climatizzazione.

Materiali per impermeabilizzare e coibentare tetti e superfici

Di base, l’impermeabilizzazione viene effettuata attraverso l’applicazione di guaine, in genere bituminose . Da qualche tempo a questa parte, si utilizzano anche i manti betonici, alcune particolari malte impermeabili, persino i manti in polivinilcloruro. Non mancano comunque le membrane liquide e i sistemi formati da poliuretano. Questi ultimi, tra l’altro, sono anche in grado di isolare termicamente.

La coibentazione, invece, si realizza mediante l’applicazione del cappotto esterno o interno, che altro non sono che un insieme di pannelli in grado di coprire le superfici. Questi pannelli sono in generale realizzati con materiali sintetici quali:

  • Polistirene espanso
  • Polistirene estruso
  • Poliuretano

Tuttavia, vengono sovente utilizzati anche materiali organici quali:

  • Lana di roccia
  • Lana di vetro
  • Fibre di legno

In genere, i materiali sintetici sono più costosi ma più efficaci. Di contro, i materiali organici costano meno ma sono leggermente meno efficaci. Per quanto concerne l’estetica, dipende dai prodotti. Di norma, se si esclude la fibra di legno, sono i materiali sintetici a garantire la migliore resa.

Impermeabilizzazione e coibentazione: alcuni esempi

Giunti a questo punto, è utile fornire alcuni esempi di impermeabilizzazione e coibentazione, prendendo in considerazioni specifici elementi degli edifici.

  • Tetti. Di base, i tetti sono di per sé sistemi impermeabilizzanti. Anzi, il loro scopo è impedire le infiltrazioni di acqua. Tuttavia, anche quando sono presenti le tegole è possibile procedere con l’applicazione di uno strato impermeabilizzante, magari formato da poliuretano espanso, capace di adattarsi alle tegole anche dal punto di vista estetico. Per quanto concerne la coibentazione, il discorso è più complesso. I pannelli, infatti, devono essere necessariamente posti al di sotto dello strato impermeabilizzante, sia esso formato da guaine o da tegole. Clicca qui per saperne di più
  • Terrazze. Le terrazze possono essere impermeabilizzate attraverso la semplice applicazione di guaine, o di qualsiasi altro materiale impermeabilizzante. Al di sopra di questo strato è possibile applicare un rivestimento, se la terrazza è intesa come spazio abitabile. In alternativa, si utilizzano materiali dalla buona resa estetica, come alcune malte e resine. Per quanto concerne la coibentazione, si utilizza lo stesso principio dei tetti: i pannelli vanno posti al di sotto dello strato impermeabilizzante.
  • Balconi. Discorso simile per i balconi. Si impermeabilizza con guaine, resine etc., eventualmente si appone un rivestimento (anzi, quasi sempre) per garantire il giusto pregio estetico. Per quanto riguarda la coibentazione, essa viene realizzata solo per i balconi incassati, in quanti quelli aggettanti sporgono dal profilo dell’edificio e non giocano un ruolo nello scambio di calore interno-esterno.
  • Facciate. Le pareti dell’edificio sono oggetto di impermeabilizzazione solo in relazione alle acque di falda. Lo scopo è impedire l’umidità di risalita o comunque limitarla. Sono invece l’oggetto primario delle opere di coibentazione, in quanto sono responsabili degli scambi di calore interno-esterno.

Come risparmiare e usufruire di un ottimo servizio

Quanto costa impermeabilizzare e coibentare un edificio? Di base, l’impermeabilizzazione non costa molto, soprattutto se l’oggetto del contendere è un terrazzo. Dopotutto, si tratta di applicare una guaina, una membrana, un manto.

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