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rimozione del tetto in eternit, EdiliziAcrobatica

La rimozione del tetto in eternit è un intervento estremamente delicato, che richiede specifici accorgimenti. 

L’eternit, ufficialmente noto come amianto o asbesto, ha per molti decenni rappresentato la soluzione ideale per le coperture. E’ un materiale facile da lavorare, poco costoso, dalle ottime proprietà isolanti, resistente e assolutamente impermeabile.

Peccato che a certe condizioni sia decisamente cancerogeno. Una scoperta, questa, avvenuta in tempi relativamente recenti. Il divieto di costruire in eternit, e il conseguente obbligo di rimozione (tuttavia valido in alcuni casi) sono stati sanciti solo nel 1993.

La normativa è comunque complessa, soprattutto per quanto concerne i doveri e le azioni di cui il cittadino si deve fare carico.

Ne parliamo qui, fornendo anche qualche informazione sulla rimozione e lo smaltimento di questo pericoloso materiale, nonché qualche consiglio per riconoscerlo.

Come riconoscere un tetto in Eternit

Non è facile riconoscere un tetto in eternit. Ancora oggi, molte persone vivono “sotto” questo pericoloso materiale senza saperlo. D’altronde, buona parte del patrimonio urbanistico italiano è vecchio, e risale a parecchi decenni fa.

Riconoscere l’eternit è fondamentale per agire tempestivamente e quindi da un lato assolvere agli obblighi di legge e dall’altro garantire sicurezza per sé e i propri familiari.

Il problema principale nasce dall’aspetto tutto sommato anonimo dell’eternit. A prima vista, infatti, può essere confuso con il cemento.

Tuttavia, sono due i segnali da cogliere.

  • Il materiale tende a sfaldarsi e a rivelare una consistenza fibrosa, simile a quella del cotone o della lana.
  • Il tetto è stato costruito più di quarant’anni fa. Fino agli anni settanta-ottanta, come già accennato, l’eternit è stato il materiale d’elezione per le coperture.

Ad ogni modo, la conferma della presenza di eternit può essere fornita solo dalle analisi di laboratorio.

rimozione e smaltimento amianto

Eternit: quando è pericoloso per la salute

L’eternit, a dire il vero, non è pericoloso per definizione. Lo è solo se si verificano certe condizioni. Per esempio, quando si sfalda. E’ in questi casi che rilascia nell’aria alcune sostanze cancerogene, le quali vengono inalate con una certa facilità.

L’eternit è un materiale insidioso, soprattutto se si considera che i suoi effetti nefasti si verificano a distanza di venti o trent’anni. La conseguenza tipica è l’insorgenza del mesotelioma pleurico, un tumore che affligge i polmoni e che ha un tasso di mortalità drammaticamente elevato.

E’ sempre obbligatorio rimuovere il tetto in eternit? La normativa

La normativa è molto severa, per quanto concerne la rimozione dell’eternit. Tuttavia, non sancisce l’obbligatorietà sempre e comunque. Essa infatti è vincolata a una condizione, ovvero alla presenza di lesioni che coinvolgano almeno il 10% dell’elemento. Si pensa, infatti, che solo in questi casi l’eternit possa rappresentare un pericolo per la salute, ovvero che la quantità di sostanze cancerogene rilasciate sia così elevata da non poter essere smaltita dal corpo umano.

A questo obbligo, tuttavia, se ne aggiunge un altro. Ovvero, quello di segnalazione. In ogni caso, a prescindere dalle condizioni del materiale, la presenza di eternit va comunicata all’ASL. L’eternit, d’altronde, è una questione non tanto edile, ma sanitaria.

rimozione del tetto in eternit EdiliziAcrobatica

Rimozione del tetto in eternit: come funziona

L’intervento di rimozione dell’eternit è complesso in quanto deve rispettare un imperativo: impedire che il materiale subisca lesioni e quindi rilasci ulteriori sostanze cancerogene. Trapani e seghe, dunque, sono off limits.

Si utilizza piuttosto un liquido incapsulante, che di fatto impedisce alle sostanze di diffondersi nell’atmosfera. Le componenti del tetto, così isolate, vengono tagliate con estrema precisione e rimosse.

Un capitolo altrettanto complesso è quello del trasporto e dello smaltimento. Il trasporto avviene previo inserimento dei “pezzi” di eternit in contenitori sigillati. Lo smaltimento va invece effettuato all’interno discariche autorizzate, adibite esclusivamente ai materiali pericolosi.

In alcuni casi, rimuovere un tetto in eternit è troppo pericoloso. Ciò accade quando è pesantemente ammalorato e addirittura ospita muschi e licheni. In tal caso, si procede con il confinamento. Questa operazione consiste nell’applicazione di una copertura in  materiale isolante, che frappone una barriera ineludibile tra l’amianto e l’atmosfera.

Nella maggior parte dei casi a un intervento di rimozione del tetto in eternit segue la costruzione di una nuova copertura che va a sostituire la precedente. Con EdiliziAcrobatica® è possibile pianificare sin dall’inizio questo lavoro secondo criteri di economicità dei tempi e dei costi, grazie a una tecnica di lavoro edile innovativa che può essere facilmente impiegata in qualsiasi tipo d’intervento esterno di ristrutturazione e manutenzione di edificio.

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